“Da un lato il comune paga circa 1,5 milioni di euro annui di fitti passivi. Dall’altro il comune concede gratuitamente all’università di Messina tre immobili dal valore di oltre 1 milioni di euro l’anno di locazione. Una cosa comunque è certa: chi usa i beni comunali da gennaio 2019 in poi deve pagare oppure li restituisce al legittimo proprietario”. Le dichiarazioni del sindaco Cateno De Luca (VEDI ARTICOLO A PARTE) non potevano che provocare la reazione dei vertici dell’Ateneo peloritano. Ad intervenire è il rettore Salvatore Cuzzocrea, che rivendica la proprietà degli immobili citati dal primo cittadino.
“Premetto che, per quanto mi riguarda, i rapporti con l’Amministrazione comunale sono stati e continuano ad essere di piena collaborazione. L’Ateneo è a servizio della città e opera nella convinzione che la sua presenza contribuisca allo sviluppo del territorio. In questa prospettiva, Unime si è sempre dimostrata pronta anche a colmare carenze di altri enti”.
“A titolo esemplificativo, va ricordato che per garantire la mobilità degli studenti, l’Università – spega il rettore – spende annualmente oltre un milione di euro per propri servizi di trasporto, così da supplire a lacune dei servizi pubblici”.
“Ciò premesso – conclude il rettore – ribadisco di essere pienamente disponibile al confronto anche sulla vicenda dei beni immobili, su cui ovviamente l’Ateneo ritiene di avere piena titolarità. Le carte che lo dimostrano sono a disposizione del Comune di Messina”.