Le Donne ribadisce la sua posizione in merito alla secretazione degli atti della Variante al Prg.
Secondo il segretario generale anche il dirigente regionale del Dipartimento Salvatore Giglione, nell’interpretazione autentica della circolare data in risposta alla richiesta di chiarimento da parte dei capigruppo, ha dato ragione alla tesi del Comune in merito alla riservatezza nella fase antecedente all’approvazione della delibera in Consiglio comunale.
Infatti Giglione spiega che per quanto riguarda la delibera consiliare di Adozione della variante e di tutti gli elaborati ed atti complementari obbligatori, ivi compreso il Rapporto Ambientale, debba essere data ostensione al pubblico con ampia ed obbligatoria pubblicità onde consentire eventuali osservazioni e/o opposizioni ".
Le Donne quindi ribadisce che la pubblicazione richiesta applicando la circolare regionale è relativa solo all’atto approvato dal Consiglio e non alla proposta predisposta dall’amministrazione, proposta attualmente al vaglio della Commissione consiliare competente.
“E’ comprensibile, a tal proposito- prosegue Le Donne- che il Dirigente Generale, sulla circostanza riferita alla Circolare regionale n. 1/2015, abbia ritenuto che “il riportare tra virgolette ed in corsivo parte del testo della stessa appare quanto meno fuorviante…” avendo avuto cognizione della nota del Vice Segretario, dr Giovanni Bruno, e della missiva dei Capi Gruppo Consiliari, ma probabilmente senza la proposta di deliberazione.Infatti, il richiamo allo specifico stralcio del testo della Circolare era inteso, forse stringatamente, solo quale esplicazione della ratio sottesa alla previsione legislativa regionale n.71/1978”.
C’ è di più, perché secondo il segretario generale quando Giglione specifica che il riferimento alla distinzione tra adozione e approvazione è volto ad impedire una pubblicazione anteriore della delibera avalla l’impossibilità di rendere pubblici gli atti a soggetti diversi dai consiglieri comunali nell’attuale fase di pre-adozione.
“Concordo quindi con l’invito del Dirigente generale sulla necessità che ciascuno si attenga "a regole comportamentali consone alle Istituzioni rappresentate ed alle competenze proprie", e ricordo il prudentissimo utilizzo che della documentazione deve correttamente essere fatto da chi è titolato a riceverne copia nella fase antecedente all’ approvazione in Consiglio”.
Il segretario generale ribadisce la piena accessibilità da parte dei Consiglieri alla documentazione, messa a disposizione dagli uffici comunali anche attraverso i CD che potranno avere modo di approfondire la conoscenza degli elaborati. Gli altri soggetti potranno prendere parte alla fase partecipativa successiva al voto in Aula.
“Si chiede, quindi, di dare prosecuzione ai lavori d’aula al fine di poter giungere all’adozione della deliberazione consiliare, nei contenuti che il Consiglio autonomamente riterrà”.
La palla passa adesso nuovamente ai Consiglieri comunali che finora non hanno avanzato richiesta di documentazione fino a chiarimenti della diatriba. Non è escluso che ci siano altre puntate, perché, come da più parti evidenziato, quella dell’amministrazione comunale di applicare la circolare e non altra normativa in materia, è comunque una scelta squisitamente politica e non tecnica.
Rosaria Brancato