Ci risiamo, e ci risiamo perché nulla è stato fatto. A distanza di quasi un mese dal caso delle occupazioni abusive delle palazzine Iacp di Fondo Basile (per un totale di cinque nuclei familiari) ecco che la storia si ripete. Anche stavolta il “rito” non è cambiato: nonostante le porte murate i cittadini sono comunque riusciti ad “oltraggiare” gli appartamenti. In questa come nella precedente occasione, a dare l’allarme il presidente della V circoscrizione, Alessandro Russo (che ricordiamo esser anche stato oggetto di minacce e scritte ingiuriose riportate sul muro di casa), il quale torna a condannare l’assoluto immobilismo dell’amministrazione rispetto ad un problema, quello appunto delle occupazioni abusive, frutto con tutta probabilità di una regia ben precisa.
«Nonostante i ripetuti solleciti – scrive Russo – le sedute di commissione di questa circoscrizione e quelle di consiglio indette presso la sede dello Iacp con i vertici dell’ente, nel corso di questo mese, ad oggi nulla si è mosso nel senso della soluzione della vicenda. Quanto accaduto spinge ad interrogarsi sulla reale volontà e capacità dell’Amministrazione di risolvere effettivamente la controversia: al di là delle dichiarazioni di prammatica e degli impegni verbali, esternati addirittura dal sindaco in un incontro avuto con i legittimi assegnatari della palazzina nel corso degli scorsi giorni, durante il quale si è espresso nel senso di chiudere la vicenda nel corso di questa settimana, cosa che puntualmente non si è verificata, anzi, semmai si è aggravata. Ad oggi né il primo cittadino né l’assessore Sparso, hanno dimostrato di comprendere la delicatezza, la serietà e la simbolicità della vicenda».
Una tesi, quella sostenuto da Russo, che trova anche conferma nelle sollecitazioni, evidentemente finite a vuoto, del Prefetto, che ha invitato l’amministrazione ad istituire un tavolo per discutere del problema: l’ultima lettera porta proprio la data di ieri. Nel documento, di fatto, il rappresentante del governo, che si rivolge al sindaco evidenzia che «ad oggi non risulta pervenuto alcun riscontro» e ancora «considerata l’urgenza che la questione riveste , rinnova la richiesta di acquisire personale valutazione sulle vicende di cui trattasi». Un silenzio imbarazzante, dunque, da parte dell’amministrazione che, ad oggi, non ha fatto nulla per entrare “nel vivo” della questione.
La vicenda, che come sottolinea il presidente di quartiere ha assunto contorni sempre più “kafkiani”, rappresenta l’ennesimo sgarbo nei confronti di coloro che attendono invano il proprio diritto all’assegnazione di un alloggio ma si trovano prepotentemente scavalcati da quanti, per una ragione o per un’altra, si sentono sicuri di potar portare avanti le proprie distorte ragioni: « E’ forse questa – conclude Russo – la maniera eticamente corretta di fare politica di risanamento a Messina?».(EDP)