Alla fine i problemi da risolvere ci sono davvero. Una serie di criticità da attenzionare, verificare e risolvere nel più breve tempo possibile. Evidentemente le preoccupazioni sollevate in questi giorni, soprattutto dai Verdi, non erano del tutto prive di fondamento. Il sito di Pace dove dallo scorso sabato è possibile scaricare i rifiuti a terra ha bisogno di interventi urgenti per essere utilizzato secondo l’ordinanza straordinaria che il Sindaco Renato Accorinti ha firmato nel giorno della vigilia di Pasqua. Per questo già domani ci sarà un sopralluogo nell’impianto che servirà per mettere nero su bianco cosa funziona e cosa invece non va. Ha portato a questo il tavolo tecnico che in mattinata si è riunito nei locali dell’assessorato all’Ambiente di Palazzo Zanca e che ha messo uno di fronte all’altro l’assessore Daniele Ialacqua, i liquidatori di Messinambiente Alessio Ciacci e dell'Ato3 Michele Trimboli, il dirigente del dipartimento ambiente e sanità Domenico Signorelli, il rappresentanti dell'Arpa Sicilia, dell'ASP e della Provincia regionale di Messina. Al centro della discussione l’ormai famigerata ordinanza n. 89 del 19 aprile 2014, quella che ha aperto i cancelli della piattaforma di Pace allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti a terra in situazioni di emergenza. Asp, Arpa e Provincia però vogliono vederci chiaro e toccare con mano qual è la situazione di Pace. Anche perché, fino ad oggi, nessuno è andato a controllare se il sito è effettivamente utilizzabile per lo scopo di quell’ordinanza. Ha dovuto ammetterlo lo stesso assessore Ialacqua confermando che prima di firmare quel provvedimento non è stato fatto alcun sopralluogo nella piattaforma di Pace. Un’ammissione che probabilmente manderà ancor di più su tutte le furie chi in questi giorni aveva provato a sollevare il problema di un impianto non adatto a quel tipo di operazione e che dunque potrebbe mettere in serio pericolo la salute pubblica. Naturale chiedersi il motivo di un mancato controllo prima di firmare un atto così pesante. “L’ordinanza è arrivata in una condizione di emergenza, nel giorno della vigilia di Pasqua, in un momento in cui non vi erano altre soluzioni a portata di mano, il Sindaco ha semplicemente deciso di assumersi la responsabilità di una pratica che a Pace sappiamo bene tutti è sempre stata usuale e che adesso è solo stata regolamentata per evitare gli abusi” ha spiegato Ialacqua, come già aveva fatto nei giorni scorsi. Ma non ci si può fermare qui, almeno questo è quanto è emerso dal tavolo tecnico di oggi. Arpa, Asp e Provincia, che nell’ottobre del 2012 avevano anche presentato una denuncia e vietato lo stoccaggio a Pace, domani andranno in sopralluogo insieme all’assessore Ialacqua e al liquidatore di Messinambiente, per capire in che stato è la piattaforma, quali interventi attuare e in che modo disporre l’utilizzo del sito. “Sono emerse alcune criticità che ci trasciniamo dal passato, quando a Pace venivano stoccate enormi quantità di rifiuti a terra. Sicuramente saranno disposti interventi per sistemare la vasca stagna in modo da far confluire lì gli eventuali reflui del percolato, sarà installata una tettoia sul piazzale in cui si depositano i rifiuti, abbiamo già riparato il nastro trasportatore che non funzionava da anni e che ci consente di diminuire il carico di immondizia che potrebbe finire a terra, nel giro di qualche giorno sarà tutto a posto” ha spiegato l’assessore. Solo domani però si avrà contezza di cosa si dovrà fare a Pace. Oggi resta la certezza che evidentemente quella piattaforma così com’è non è adatta, anche se l’esponente della giunta Accorinti ha ribadito che sia la griglia in cui si riversano i liquidi che il piazzale in cui si lasciano i rifiuti sono a norma. Una certezza che viene avvalorata dal fatto che già oggi è stato deciso che l’ordinanza subirà delle modifiche. “In base alle indicazioni date da Arpa, Asp e Provincia, faremo delle integrazioni per mettere dei paletti che effettivamente mancano. Sarà regolamentata la quantità massima di rifiuti che possono essere accatastati a terra, circa 150 tonnellate, e quanto tempo potranno rimanere” ha continuato a spiegare Ialacqua. E intanto Messinambiente ha già effettuato un prelievo dal terreno per verificare la tossicità dei reflui.
La questione dunque resta aperta. Ciò che ha voluto sottolineare l’assessore è che non c’è nessuna intenzione di trasformare quel sito in una discarica poiché si tratta di una piattaforma di stoccaggio temporaneo da usare nei casi di emergenza. Il problema è che però in città la questione rifiuti è da tempo in continua emergenza e anche gli interventi che riguarderanno la piattaforma, compresa la richiesta di autorizzazione per lo stoccaggio che Messinambiente sta chiedendo alla Regione, non fanno che alimentare le perplessità su quale sia il confine tra la discarica e lo stoccaggio temporaneo.
Soddisfatto comunque per l’esito del confronto l’assessore Ialacqua che ha parlato di un incontro proficuo ed utile, in cui ha prevalso lo spirito di collaborazione e l’intenzione comune di trovare delle soluzioni che tutelino prima di tutto ambiente e cittadini.
Una collaborazione che l’assessore si è quasi stupito di trovare negli Enti piuttosto che in chi per storia e idee dovrebbe trovarsi dalla sua stessa parte. Non potevano naturalmente passare inosservate le tante polemiche di questi giorni, ma Ialacqua ha replicato dicendo che in tutte le sue battaglie ambientaliste del passato c’erano prima di tutto proposte che invece oggi non ha visto da parte di chi gli ha puntato il dito contro. Una stoccata anche alla presidente del Consiglio Emilia Barrile che ha scritto una durissima interrogazione sull’utilizzo del sito di Pace. “Mi fa piacere che la presidente inizi ad interessarsi di ambiente ed anzi sono felice che lo spirito ambientalista si stia diffondendo così tanto. Non ho però capito se in quell’intervento ci fosse la volontà di risolvere i problemi o semplicemente lo spunto per un attacco. Non deve dimenticare che in passato a gestire la questione rifiuti è stato il suo partito. Oggi nessuno può tirarsi fuori e scaricare ad altri responsabilità, neanche io. Noi stiamo provando a fare quello che per anni non è mai stato affrontato”. Il riferimento non è solo a Pace ma in generale all’intero sistema. In queste ore infatti c’è anche da affrontare un altro problema non di poco conto: la discarica. Domani scade infatti l’autorizzazione a conferire i rifiuti a Motta S. Anastasia, ma finalmente Mazzarrà ha deciso di riaprire i cancelli al Comune di Messina. La trattativa è durata mesi, alla fine la transazione da circa 5 milioni di euro per un debito tra Ato3 e Tirrenoambiente che risale al 2006 ha convinto la società che gestisce il sito a chiudere la querelle che si trascinava da mesi. Dal 1 maggio si torna a Mazzarrà, una notizia positiva perché significa tornare a spendere meno e velocizzare i tempi di trasporto in discarica. Anche questo fattore dovrebbe aiutare a ridurre l’uso della piattaforma di Pace. Ma è tutto da verificare. Un circolo vizioso da cui al momento sembra difficile uscire ma che si spera diventi al più presto virtuoso. All’orizzonte però il cielo è tutt’altro che sereno.
Francesca Stornante