Una storia lunga tre anni a cui non è stata ancora messa la parola fine. La questione dell’amianto nel territorio di Nizza di Sicilia è stata argomento di discussione nell’ultimo consiglio comunale, ma ha lasciato insoluti i dubbi del gruppo di minoranza in merito.
Tutto inizia ufficialmente nel 2012 quando due dipendenti comunali furono sorpresi dai Carabinieri a scaricare materiale pericoloso in contrada Agone. Il Comune nominò una commissione d’inchiesta e affidò alla ditta Gestam di Villafranca di Sicilia gli interventi di bonifica che riguardarono non solo la succitata area, ma anche contrada Piana e contrada Muscolino. Questo si evince dalla risposta scritta che il sindaco Di Tommaso ha fornito all’interrogazione proposta dalla minoranza, dove spiega anche che la zona “incriminata” è stata sottoposta a controlli da parte dell’Arpa e a sopralluoghi da parte della Polizia Municipale e dell’Ufficio Tecnico. Inoltre, è stata avanzata, ma ancora non attuata, la proposta di censire gli immobili presenti sul territorio comunale per verificare o escludere la presenza di ulteriore amianto. Fin qui tutto bene, se non fosse che nel mese di aprile il gruppo “Prendiamoci il futuro”, attraverso un comunicato, dichiarava che nelle aree bonificate c’era ancora presenza di amianto. E’ a quel punto che la minoranza presenta un’interrogazione per ricevere chiarimenti o, meglio, rassicurazioni.
Rassicurazioni che sarebbero dovute arrivare in seduta consiliare, ma le risposte ricevute non sono piaciute alla minoranza: “Non sono soddisfatta anche perché ho accertato di persona la presenza di numerosi pezzi di amianto nell’area bonificata”, ha dichiarato il consigliere Antonietta Cintorrino che ha chiesto di allegare agli atti del verbale delle fotografie che rappresentano quanto riferito.
E non è tutto qui. Se, come richiesto nell’interrogazione, l’opposizione ha ricevuto la relazione di fine lavori della Gestam, non ha avuto invece il verbale di chiusura delle indagini. “Ho fatto una richiesta di accesso agli atti – ha proseguito Cintorrino – ma mi è stata negata. Ritengo che il diniego non sia fondato, i consiglieri comunali hanno diritto a un accesso più vasto rispetto ai comuni cittadini perché siamo tenuti alla riservatezza. Chiedo al sindaco – conclude – se agli atti di questo Comune c’è la relazione sugli accertamenti e chiedo di averla sin da ora”.
Giusy Briguglio