La scorsa settimana, lungo tutta la riviera nord sino a Mortelle ed oltre, sette lidi o locali di intrattenimento sono stati multati per avere superato il limite di immissioni sonore consentite (vedi correlato).
E’ su questa vicenda che interviene il neo comitato “Per vivere meglio Km 13.400” di Mortelle. Il comitato si propone di sostenere ed intraprendere attività per il miglioramento della qualità della vita, la difesa dall’inquinamento ambientale ed acustico e il miglioramento dei servizi pubblici con specifico riferimento al territorio di Mortelle
“Ci chiediamo come mai – afferma la presidente Maria Caragliano, da anni attivamente impegnata nelle battaglie per la tutela del territorio – non sia stato seguito l’esempio virtuoso dato da un lido della riviera nord che, aderendo alle richieste del Comitato “C’è vita sul mare”, si è dotato di impianti a norma che regolano le immissioni acustiche in modo tale da contemperare le giuste esigenze lavorative dell’esercizio commerciale con quelle dei residenti che hanno diritto alla quiete ed al riposo”.
Il neo comitato di Mortelle s’interroga sulla ragione per la quale i lidi e i villaggi turistici della Riviera e di Mortelle preferiscano farsi multare ogni estate piuttosto che investire in impianti sonori a norma di legge.
“Nessuno vuole negare il diritto dei giovani e meno giovani a divertirsi ed il diritto degli esercenti a svolgere la loro attività – afferma la Caragliano – ma tutto si deve svolgere nella piena legalità. Oltre ad arrecare disturbo ed esporre i cittadini a danni alla salute, il Comune è costretto ad uno spreco della già scarse risorse pubbliche, perché ogni estate il personale della polizia municipale, già ridotto ai minimi termini, a seguito di esposti, denunce e segnalazioni, è chiamato a dei veri e propri tour de force notturni, a cui si aggiunge l’ulteriore spreco dato dalle trasferte di funzionari e tecnici dell’Arpa che vengono da Palermo per affiancare la polizia municipale in questi accertamenti”.
Il Comitato Km 13.400 si rivolge al sindaco, chiedendo di disporre l’immediata sospensione delle attività per quei locali che non regolarizzano i loro impianti. “Perché – è la domanda conclusiva – finora questo non è avvenuto nonostante gli stessi funzionari del Comune abbiano segnalato l’opportunità, in alcuni casi, di applicare congiuntamente le disposizioni degli articoli 10 (multa) e 9 (sospensione dell’attività)?