Dopodomani, a seguito di una riunione prevista nella sede dell'Autorità Portuale, si conosceranno presumibilmente i primi dettagli sul nuovo bando di gara per la concessione della rada San Francesco, in scadenza a settembre. L'intento condiviso dalle istituzioni sembra quello di limitare il bando ad una durata breve, biennale o triennale, in concomitanza con il definitivo ampliamento del porto di Tremestieri.
Prima ancora, è necessario il termine del consolidamento della diga del porto esistente, opera che consentirebbe quantomeno di ridurre il notevole flusso di mezzi pesanti che ad oggi utilizzano la rada San Francesco.
Non tutti, però, sono d'accordo su una nuova concessione. Dai quartieri ad alcuni consiglieri comunali, sino alla proposta di alcuni giorni fa del candidato sindaco Renato Accorinti ed a quelle storiche del Comitato "La Nostra Città". La richiesta è sempre la stessa: la chiusura a settembre della rada San Francesco, lo sfruttamento intensivo del porto di Tremestieri, l'utilizzo del porto storico, col molo Norimberga, per la parte minoritaria dei mezzi pesanti.
Domani mattina, il Comitato “La Nostra Città” consegnerà al comandante della polizia municipale, Calogero Ferlisi, una petizione popolare con un cospicuo numero di firme per chiedere, appunto, la chiusura della rada San Francesco. Ferlisi è stato individuato dal comitato come figura garante a tutela dei diritti dei cittadini.
Nella petizione, oltre che alla rada San Francesco, si fa riferimento anche ad altri aspetti che potrebbero lenire i danni provocati dal passaggio continuo di tir in città.
Uno dei punti, ad esempio, riguarda l’area di stoccaggio prevista dal progetto nel porto di Tremestieri e mai realizzata. Ed ancora il recupero dei fondi ecopass e l’utilizzo per la messa in sicurezza delle strade a rischio come il viale Europa, il viale Boccetta e il cavalcavia che da via Tommaso Cannizzaro conduce sino al molo Norimberga. E da quel cavalcavia, dovrebbe nascere anche la via del mare, quantomeno il primo stralcio, fino al viale Gazzi, già dotato di progetto esecutivo. Tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013, si sono tenuti diversi incontri tra i rappresentanti di Comune, Rfi ed Autorità Portuale. Quest’ultima ha anche inserito nel proprio bilancio 6 milioni di euro, utili al cofinanziamento dell’opera che dovrebbe avere un costo finale compreso tra i 15 e i 24 milioni. L’obiettivo era quello di giungere ad un accordo di programma tra le parti, che però non è ancora stato firmato, con obiettivo primario la realizzazione dell’opera.
L’ultima richiesta di “La Nostra Città” infine è quella di avviare con le Ferrovie dello Stato un programma di riconversione della mobilità sullo Stretto, passando dal solo gommato al trasporto misto su rotaia, così come prevede l’Unione Europea. Magari attraverso l’utilizzo della nuova nave Messina, giunta in città lo scorso 25 aprile.
(Marco Ipsale)