L'ennesimo day after per una storia con sempre più tasselli. Ha fatto scalpore la protesta di Vincenzo Lionetto Civa, sindaco di Castell'Umberto, centro cittadino della provincia messinese, il quale insieme ad altri residenti ha bloccato l'ingresso all'hotel "Il Canguro", stabile (sito nel territorio di Sinagra, nucleo urbano vicinissimo a Castell'Umberto) che la prefettura aveva individuato come luogo d'accoglienza per 50 migranti. Prima l'interesse mediatico accompagnato dallo spaccamento nell'opinione pubblica, poi i momenti di tensione, passando per le convocazioni ufficiali, e adesso è arrivato il momento del sit – in.
Lionetto Civa, infatti, insieme agli amministratori degli altri comuni dei Nebrodi, ha redatto ieri mattina, durante un'assemblea svoltasi nell'aula consiliare umbertina, un documento inviato direttamente al palazzo del governo, chiedendo lo spostamento degli ospiti stranieri in una sede diversa. La prefettura ha chiarito appunto che adesso non è possibile smistare in altri stabili i soggetti. I primi cittadini hanno quindi dichiarato l'avvio di un presidio permanente davanti l'entrata dell'hotel fino a quando i suoi 50 inquilini non andranno via.
"Vorrei poter rispondere personalmente a ciascuno dei commenti e dei messaggi ricevuti", dichiara pubblicamente Vincenzo Lionetto Civa su facebook, "Ringrazio tutti per il sostegno, per le proposte e i suggerimenti. Mi dissocio dai commenti violenti e xenofobi che non rispecchiano né lo spirito dell'iniziativa né il mio personale sentire. Invito a non diffondere notizie e informazioni false, lesive dell'immagine dell'Istituzione che rappresento e della comunità di Castell'Umberto".
I 45 sindaci dei Nebrodi sono stati convocati dal prefetto, Francesca Ferrandino, per cercare una soluzione tangibile. L'incontro avverrà nella tarda mattinata di giovedì.
Claudio Panebianco