«Ho deciso di scrivere con un unico scopo, lasciare una “minima” memoria in coloro che ancora ci sperano relativamente a quello che ci circonda e che ogni giorno “investe” i nostri figli che saranno i cittadini di domani a cui stiamo lasciando un eredità che giorno dopo giorno si appesantisce e da cui sarà difficile uscirne».
Inizia così la lettera di un genitore che ha deciso di condividere una mattinata di amara follia iniziata quando, come ogni giorno, si è presentato a scuola per accompagnare i propri figli. Una disavventura che ha toccato alunni e famiglie della scuola Mario Passamonte.
«Ieri mattina abbiamo accompagnato i nostri figli a scuola, ma purtroppo ad accoglierci abbiamo trovato una notizia assurda per i tempi in cui viviamo ed un contesto di assoluta impotenza e soprattutto assenza di rispetto per dei bambini che dovrebbero essere tutelati sempre e con tutti gli sforzi possibili da noi adulti. “La scuola è aperta, ma non si garantiscono i servizi”. Frase ambigua, ma chiara espressione della volontà di dribblare un problema cercando di farlo ricadere nel gradino sotto, ossia sui genitori. Ebbene i servizi di cui si parla sono i servizi igienici non utilizzabili a causa di un sovraccarico/occlusione /cattiva manutenzione/cattiva realizzazione/cattiva progettazione o chissà quale altro motivo vogliamo aggiungere. Ma la notizia è che la scuola era aperta quindi, se i genitori volevano lasciare i bambini, il pubblico servizio era ufficialmente operativo e quindi dovevano essere i genitori a decidere se lasciare che i propri figli restassero sino alle 13:45 in quei locali senza avere la possibilità di utilizzare i servizi igienici. A tale notizia, che ha gettato nello sconforto i genitori che si sono attaccati ai telefonini cercando l’aiuto disperato di amici e parenti per risolvere il nuovo problema, ossia “adesso come faccio con mio figlio? Dove lo lascio?”, si è sommato uno scenario non chiaro di alcuni operai che transennando una piccola parte del cortile interno della scuola hanno iniziato a scaricare sacchi di cemento e similari. I pochi che sono rimasti a parlare con la rappresentante dell’istituzione scolastica hanno scoperto da lì a poco che gli operai che stavano scaricando i sacchi di cemento scaricavano anche un martelletto per demolire una pavimentazione. Stiamo scherzando? Una scuola per dei bambini che fa eseguire dei lavori edili con demolizione meccanica di una pavimentazione e tutti i relativi disagi durante il normale orario scolastico e per di più mentre la stessa scuola a fuori uso i servizi igienici? Dei genitori inermi che subiscono l’ennesimo schiaffo da un sistema che sostentano (pagando le tasse), ma che pensa a tutto tranne che alla tutela delle cosiddette fasce deboli ossia i bambini, e meglio ancora di coloro che saranno il nostro futuro? Un sistema di sicurezza inesistente alla faccia della normativa vigente che accetta e permette l’esecuzione di lavori con generazione di rumore, polveri e tutti gli altri disagi che conosciamo tutti durante l’orario scolastico? A quel punto ho pensato: NON CI STO.
Sollecitato da una mamma amica, ho deciso di cercare di capirci qualcosa in più e così mi sono diretto al Comune, avete presente la casa dei cittadini? Quindi sono andato a casa mia. Così trovo il funzionario e scopro una verità assurda, difficile da accettare, VERA. Infatti il funzionario mi ha riferito che il Comune ha dato un appalto ad una ditta per la manutenzione relativa all’edilizia scolastica e che pertanto per un normalissimo servizio di espurgo deve essere la ditta ad occuparsene e che comunque si erano attivati per avere risposte dalla ditta affidataria dell’appalto, ma che questa ricercata al telefono risultava non raggiungibile. Ho insistito chiedendo di riprovare in mia presenza e dopo una decina di tentativi il funzionario ha parlato prima con il funzionario del comune Direttore dei Lavori e poi con il titolare della ditta di espurgo che confermava di non poter intervenire perché tutti e tre i mezzi erano in officina per manutenzione ed infine con il titolare della ditta che ha l’appalto con il Comune che informato del guasto dei mezzi della ditta di espurgo ha risposto che si sarebbe attivato per cercare un'altra ditta.
Nauseato e senza parole mi sono avviato fuori dal Comune pensando a cosa sia cambiato da quando andavo a scuola io (circa trent’anni fa) ad oggi, ovviamente in meglio, che senso abbia avere le scuole piene di strumentazione tecnologica (tablet, LIM, notebook ed altro) quando i plessi sono delle strutture inadeguate e piene di problemi, che senso abbia una gestione di questo tipo ed infine che tipo di messaggio trasmettiamo ai nostri figli e mi è venuto solo un gran mal di testa».
Uno dei tanti genitori