MESSINA – Poco più di 24 ore alla sfida delicatissima tra Messina e Gelbison. I biancoscudati devono riprendere a fare punti e un passo falso complicherebbe la corsa alla salvezza diretta, la Gelbison da parte sua non vuole farsi tirare dentro la lotta per la retrocessione. Qui abbiamo presentato la sfida concentrandoci sugli avversari.
Seguono invece le dichiarazioni dei tesserati del Messina e dell’allenatore che nel presentare la sfida ha cercato di mettersi alle spalle la sconfitta casalinga contro l’Audace Cerignola. Squadre in campo domani al Guariglia alle ore 14:30, a dirigere la sfida Luca De Angeli dalla sezione di Milano. Assistenti saranno Michele Decarato, da Cosenza, e Marco Porcheddu, da Oristano. Quarto uomo Domenico Castellone dalla sezione di Napoli.
“La settimana di lavoro è stata simile alle altre – esordisce il tecnico biancoscudato – tanta applicazione e voglia di riscatto. Sotto l’aspetto psicologico essendo tutte finali ho detto ai ragazzi che ormai è andata, andata male, ora dobbiamo correggere gli errori e stare più attenti. Non possiamo esaltarci nei momenti buoni ma neanche demoralizzare in quelli di difficoltà”.
“La squadra ormai ha un’identità, all’interno del gruppo possono cambiare le pedine, gli uomini, a seconda delle esigenze della partita, infortuni o squalifiche. Qualcuno – continua Ezio Raciti – ha avuto qualche acciacco in settimana e potrebbe non esserci, deciderò comunque tutto dopo l’ultimo allenamento gli uomini e il modulo. Se disponibili tutti sono utilizzabili e hanno le stesse opportunità di giocare, Ragusa ha bisogno di minutaggio, sta lavorando bene. Non dobbiamo rischiarlo perché per noi sarebbe un problema grosso”.
“La Gelbison è una squadra simile al Giugliano e al Cerignola. Schiera un 3-5-2 e attende, giocando sugli errori degli avversari. Ha buona qualità e sta bene in campo in virtù dell’ottima condizione atletica. Ha l’entusiasmo delle neo promosse che si portano dietro la positività dei campionati vinti. Per noi – conclude l’allenatore del Messina – è una finale e in una finale può succedere di tutto, dobbiamo stare attenti a non concedere nulla“.
Il modulo utilizzato da Fabio De Sanzo, allenatore della Gelbison, è il 3-5-2. In una delle ultime uscite questa è stata la formazione tipo dei campani: tra i pali Anatrella, in difesa Granata, Cagnelutti e Gilli; a centrocampo Graziani, Papa e Savini con sugli esterni a destra Nunziante e a sinistra Correnti; in attacco De Sena e Tumminello.
Versienti, esterno di centrocampo e unico dei diffidati a disposizione del Messina: “Dopo un girone di andata pieno di difficoltà sappiamo di non poter più sbagliare. Non poter più fare passi falsi ci dà la motivazione giusta. Contro il Cerignola, non dico che eravamo appagati ma, non avevamo la rabbia e la voglia che ci ha contraddistinto. Abbiamo davanti partite fondamentali per noi, questione di vita o di morte contro Gelbison, Andria e Latina. A livello di fiducia e di sicurezza con i risultati che arrivano ne trae beneficio sia il singolo che la squadra”.
Celesia, recente acquisto e sempre titolare sulla fascia sinistra: “Ci siamo ripromessi che questa battuta di arresto, contro l’Audace Cerignola, non condizionasse le prossime gare e ci serva da lezione. Per noi sono tutte finali, dobbiamo fare più punti possibili contro qualsiasi squadra. Non possiamo permetterci di sbagliare, dobbiamo sempre giocare al 100%”.