Tirreno

Raffineria di Milazzo. Gli ambientalisti: “Ridicolo sostenere che i limiti siano irraggiungibili”

Anche il fronte ambientalista interviene sulla questione della Raffineria di Milazzo. Al centro del dibattito ancora il Piano della Qualità dell’Aria e i limiti imposti, ritenuti troppo rigidi dai vertici della Raffineria. Un punto, questo, sul quale gli ambientalisti hanno espresso un parere diametralmente opposto.

Le dichiarazioni degli ambientalisti

«Nella valle del Mela è sempre più diffusa la consapevolezza che un nuovo patto tra produzione, salute e ambiente sia ormai irrinunciabile e che questo necessiti di massicci investimenti. Per questo ci appelliamo ai lavoratori ed alle loro organizzazioni per aprire subito un tavolo per riprogettare, insieme, il futuro del polo industriale e del territorio». È quanto si legge in una nota a firma dell’Associazione ADASC, del Coordinamento ambientale Milazzo-valle del Mela, del Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela e del Movimento No inceneritori – valle del Mela.

Gli ambientalisti hanno quindi aggiunto: «Il Piano dell’Aria rappresenta il primo atto concreto capace di dare un po’ di respiro a territori che da decenni pagano gli effetti di un inquinamento sconsiderato. Lo fa imponendo l’implementazione delle migliori tecnologie capaci di ridurre l’inquinamento, mantenendo occupazione e livelli produttivi. I limiti adottati nel Piano sono quelli più avanzati individuati in uno specifico documento della Comunità Europea (le “BAT Conclusions”) sulle migliori tecnologie disponibili. È quindi ridicolo sostenere che sono “irraggiungibili”, a meno che non si dimostri che la comunità europea si sia sbagliata».