Tirreno

Raffineria Milazzo. Fumata gialla: Dati Arpa, Asp invita a lavare frutta e verdura

La Raffineria di Milazzo ancora sotto i riflettori. Dopo la fumata gialla emessa dalla Raffineria, lo scorso 7 agosto, a causa di un malfunzionamento negli impianti del ciclo benzine, giungono i primi dati forniti dall’Arpa sul monitoraggio della qualità dell’aria.

A darne notizia è lo stesso comune di Milazzo, che scrive in una nota: «Incremento di anidride solforosa e benzene nelle ore successive al malfunzionamento segnalato dalla Raffineria lo scorso agosto. È l’esito dei primi rilevamenti effettuati dall’Arpa che ha inviato un report ai Comuni interessati sull’attività relativa al periodo compreso tra il primo luglio ed il 9 agosto».

I dati di monitoraggio riguardano gli inquinanti SO2, No2, Benzene, particolato fine PM10 e PM2.5, idrocarburi non metanici (NMHC).Le concentrazioni di Ipa e Metalli contenuti nel PM10 saranno resi noti appena saranno completate le analisi dai laboratori di Arpa Sicilia.

I dati nello specifico

Nello specifico, al comune di Milazzo è stato comunicato che il Biossido di azoto (NO2) non ha registrato, nel periodo in esame, alcun superamento della soglia di allarme e della concentrazione media oraria in nessuna stazione; Il Biossido di zolfo (SO2) non ha registrato nel periodo in esame alcun superamento della soglia di allarme e della concentrazione limite giornaliera in nessuna stazione. Sono stati registrati picchi di concentrazione nella giornata del 7 agosto quando la Raffineria ha segnalato il malfunzionamento, nelle seguenti stazioni: Barcellona Pozzo di Gotto, Milazzo-Termica alle ore 16:00, A2A Milazzo alle ore 24:00; Per il particolato fine (PM10), nelle giornate antecedenti il 06/08/2021 nelle seguenti stazioni sono stati registrati 2 superamenti alla centralina di san filippo del Mela, 4 in quella di Valdina, 1 a Milazzo, 4 a San Pier Niceto, 4 a Barcellona, 2 Milazzo-Termica; Per quel che concerne il Benzene sono stati registrati picchi di concentrazione nella giornata del 7 presso le centraline di rilevamento di Pace del Mela e Milazzo.

L’Arpa ha tuttavia sottolineato che “probabilmente tali superamenti siano stati causati dal trasporto di polveri sahariane che hanno caratterizzato ampie zone del territorio siciliano tra il mese di luglio e l’inizio di agosto”.

Verifiche anche dal Dipartimento di prevenzione dell’Asp Messina

Sulla questione è intervenuto anche il Dipartimento di prevenzione dell’Asp Messina che, in una nota, ha comunicato di aver “avviato una indagine epidemiologica per verificare l’insorgenza di eventuali fenomeni morbosi potenzialmente correlabili al suddetto evento, presso il presidio ospedaliero di Milazzo e presso le continuità assistenziali (Guardie mediche) ricadenti nell’ambito territoriale di Milazzo”.

Ad oggi, prosegue la nota, il Dirigente del Pronto Soccorso e il Direttore del Distretto Sanitario hanno comunicato che “non sono stati riscontrati accessi rapportabili all’evento”.

Dall’Asp Messina è stato chiesto, inoltre, ai sindaci dei comuni di Milazzo, San Filippo del Mela, Santa Lucia del Mela, Pace del Mela, Condrò, San Pier Niceto e Monforte di invitare la cittadinanza ad un accurato lavaggio di frutta e verdura prima del loro consumo, con particolare attenzione agli ortaggi a foglia larga.