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Raggiunte raffiche fino a 154 km/h sui Peloritani, giovedì nuovi rovesci a Messina

Come avevamo previsto in questo articolo, pubblicato lunedì mattina, la prima perturbazione atlantica del 2023 ha raggiunto la Calabria e la Sicilia, dispensando piogge, rovesci e soprattutto forti venti di maestrale, che hanno raggiunto punte fino a oltre 80/90 km/h, con punte di oltre 100 km/h sui monti. Basti pensare che stamani, al primo mattino, una stazione meteorologica installata sulla cima del monte Kalfa, sul territorio del comune di Roccafiorita, ha registrato una raffica di vento violentissima, di ben 154 km/h. Già nella serata di ieri, dopo il passaggio del fronte freddo della perturbazione, le prime forti raffiche di vento hanno sferzato le Eolie e la costa tirrenica, per poi riversarsi sulla città e sulla riviera ionica, sotto forma di impetuose raffiche di caduta dai valloni dei Peloritani.

Schema rappresentativo del fenomeno del salto idraulico, all’origine delle fortissime raffiche che si sviluppano sui pendii di una catena montuosa

Proprio sulla città, nelle prime ore del mattino, le raffiche di vento (nella foto di copertina un albero sradicato a Camaro) sono state esaltate dal cosiddetto fenomeno del “salto idraulico”, come spiegato in questo articolo pubblicato ieri su tempostretto. Tale fenomeno atmosferico fa in modo che in certe situazioni, sulla città dello Stretto si possono verificare forti burrasche, in certi casi pure tempeste di vento, con raffiche che possono raggiungere e superare la soglia dei 100 km/h. Negli ultimi minuti, invece, l’irrompere di aria più fredda in quota, sopra la più mite superficie del Tirreno, ha favorito lo sviluppo di “celle temporalesche” che dalle Eolie si sono spostate verso lo Stretto di Messina, provocando rovesci di pioggia e grandine di piccola taglia, resi semi/orizzontale dalle raffiche di maestrale, oltre i 60 km/h.

La maestralata di oggi secondo la simulazione del modello lamma.

L’arrivo di questi rovesci, attraverso le precipitazioni, ha provocato una brusca diminuzione delle temperature (trasferimento dell’aria fredda in quota verso i bassi strati attraverso le precipitazioni), tanto che in città la colonnina di mercurio in meno di 1 ora ha perso 5°C, passando dai +15°C registrati prima delle 13:30 ai +10°C di ora. Sulle cime dei Nebrodi e dei Peloritani stanno scendendo i primi fiocchi di neve di stagione, con accumuli a partire dai 1200/1300 metri sui Nebrodi. Sulla costa tirrenica invece fanno notizia le mareggiate da NW, con onde alte più di 4/5 metri che stanno provocando fenomeni erosivi, soprattutto nel tratto fra Cefalù e Capo Milazzo.

Domani tempo in miglioramento, altre piogge giovedì

Questa situazione andrà avanti fino alla prossima serata, con una graduale attenuazione del vento non prima delle 21:00 – 22:00 di questa sera. Mentre sussisterà ancora il rischio di vedere qualche residuo breve rovescio sulla città e sulla costa tirrenica, fino alla prossima notte. Solo domani mattina il tempo migliorerà definitivamente sul messinese, con vento e moto ondoso sul Tirreno in sensibile attenuazione e cessazione degli ultimi scrosci di pioggia. Rimarrà ancora della nuvolosità irregolare in transito dal Tirreno allo Stretto, ma senza precipitazioni.

Questa tregua pero’ non durerà molto visto che giovedì un nuovo impulso freddo colpirà il messinese e l’area dello Stretto di Messina, con nuove piogge e qualche locale rovescio a carattere temporalesco, maggiormente probabile nel pomeriggio di giovedì fra costa tirrenica e capoluogo peloritano. Sui Nebrodi cadrà altra neve, anche se a quote più alte. Le temperature massime saliranno sui +15°C, mentre le minime scenderanno a cavallo dei +10°C sul livello del mare.