Il Comune dichiara “guerra” a Messinambiente ma stringe un sodalizio sempre più forte con l’Ato3, società in via di estinzione che continua ad operare regolarmente, per via dei ritardi regionali nella costituzione delle Srr e nelle more che l’amministrazione Accorinti vari l’Aro(Ambitio di raccolta ottimale).
Gli Ato regionali sarebbero ufficialmente “deceduti” lo scorso 30 settembre, ma – grazie alle deroghe concesse dalla Regione alla legge che ne prevede la scomparsa – è stata prorogata la loro operatività, una prima volta dal 1 ottobre 2013 al 14 gennaio 2014 e successivamente dal 15 gennaio al 30 aprile 2014.
In virtù delle disposizioni regionali, il Comune di Messina ha quindi continuato ad appoggiarsi alla struttura dell’Ato3, i cui rapporti – a partire dal 1 ottobre 2013 – sono stati formalizzati con due distinti Protocolli d’intesa, l’ultimo dei quali siglato lo scorso 24 gennaio.
L’atto firmato dai due soggetti interessati sancisce «il rapporto di collaborazione a titolo gratuito relativamente all’attività di monitoraggio e controllo di servizio di spazzamento, raccolta, trasporto e smaltimenti RR.SS.UU nel territorio del Comune di Messina».
In virtù dell’accordo, «il personale Ato Me 3 si impegna a supportare sino al 30 Aprile l’Ente Comunale nell’attività di monitoraggio e controllo del servizio di spazzamento, raccolta e smaltimento RSU».
In fondo, il protocollo d’intesa altro non è un attestato di fiducia del Comune nei confronti dell’ Ato 3, attualmente guidato da Michele Trimboli, il quale – dopo essere stato direttore tecnico della società d’ambito – venne nominato commissario liquidatore nel settembre 2012 , durante l’interregno del vice sindaco Orazio Miloro, a pochi giorni dalle dimissioni dell’allora sindaco Giuseppe Buzzanca.
Fu però proprio l’ex primo cittadino a spianare la strada per la sua nomina con l’emanazione della determina n.80 del 28 agosto, che -superando il vecchio regolamento sui criteri e sulle procedure per la nomina, designazione e revoca dei rappresentanti di enti e istituzioni, società e aziende del Comune – ha cancellato l’avviso pubblico e affidato al sindaco la prerogativa di «attenersi esclusivamente alla verifica del possesso dei requisiti previsti dalla legge»(vedi correlati).
Come si ricorderà, Trimboli prese il posto dell’ex braccio destro di Buzzanca, Antonio Ruggeri.
Ma torniamo ai rapporti tra il Comune e la “moribonda” società d’ambito.
L’amministrazione Accorinti dimostra di fidarsi ciecamente dell’Ato, a tal punto da aver approvato ancora una volta in giunta il Piano industriale presentato da Trimboli ,stracciando quello dell’ente gestore (cioè Messinambiente), con un costo a carico del Comune di 14.002.936,20 milioni di euro per il periodo che va dal 1 gennaio al 30 aprile 2014. Cifra che calcolata nei dodici mesi raggiungerebbe quota 42 milioni di euro,esattamente quella prevista nel precedente piano finanziario, su cui era stata determinata la Tares per l’anno 2013. Ialacqua si è già affrettato ad assicurare che saranno operati tagli per risparmiare e che quello non sarà il piano definitivo.
Intanto, in quel piano, seppur provvisorio, sono previste anche i costi che il Comune dovrà sostenere per mantenere viva la struttura Ato.Sempre nel periodo compreso tra gennaio ed aprile, i costi per “struttura” ammonteranno ad euro 342.528,89 e quelli per la “Manutenzione ville ed aree verdi ” ad euro 541.367,16. L’Ato è, infatti, incaricata di provvedere alla pulizia ed alla cura del verde a Villa Mazzini, a Villa Dante, alla Passeggiata a mare, nella villetta d Piazza Catronovo e nella Galleria Vittorio Emanuele.
In attesa dei tagli annunciati, la giunta Accorinti ha dato via libera alle previsioni di spesa messe ere su bianco dall’Ato, accordandogli quel credito morale ed amministrativo che ha dimostrato di non avere nei confronti di Messinambiente, considerata luogo di sprechi e “malaffare”, per accertare i quali l’esecutivo di Palazzo di Zanca si è anche rivolta alla Procura della Repubblica. Eppure, nella gestione rifiuti, anche l’Ato ha avuto in questi anni un ruolo di primo piano: ha “maneggiato” soldi pubblici; affidato consulenze esterne; esternalizzato i servizi con l’affidamento a cooperative; è stata scenario di rapidissimi avanzamenti di carriera; ed e spesso è finita nel mirino dei magistrati per anomalie varie.
Nonostante ciò, però, l’operazione verità e trasparenza avviata dalla giunta Accorinti dentro la società di via Dogali non si è ancora estesa alla società d’ambito, con cui dimostra di avere un rapporto privilegiato.
Dopo quella effettuata a Messinambiente, conclusasi con la redazione di un dossier ricco di informazioni allarmanti (vedi correlato) è pronto, invece, per una nuova attività ispettiva anche all’Ato3 il consigliere comunale Santi Daniele Zuccarello. Già da qualche settimana, l’esponente dei Progressisti democratici ha fatto richiesta verbale di alcuni documenti, ma viste le resistenze da parte dei vertici della società che ha sede in via Cavalieri della Stella, ha inoltrato richiesta scritta. Adesso attende risposta per poter fare luce sulle tante zone d’ombra, che esistono anche qui. (Danila La Torre)