Aumentano i reati commessi da minorenni, ed aumentano le violenze sessuali. Ancora una volta è allarme sulla criminalità che colpisce le fasce più deboli.
L'allarme arriva dall'analisi dei dati rilevati tra il luglio 2013 e il 2014 a Messina e provincia, compendiati nella relazione del Presidente di Corte d'Appello.
Nell'anno passato sono stati del 46% in più i reati sessuali denunciati, e sono aumentati del ben 218% in più quelli di pedopornografia. Sempre più minori sono impegnati in reati contro il patrimonio, scippi e rapine, e sono sempre più giovani gli spacciatori fermati dalle forze dell'Ordine.
Ma è sulla pubblica amministrazione il focus di quest'anno: lo scorso anno sono stati registrati il 40% di reati contro la P.A., in particolare i reati di peculato, 40 contro i 25 dell'anno precedente. Sempre in crescita, poi, le condotte di abuso e omissione di atti di ufficio. Impossibile non citare l'operazione Corsi d'oro sulla formazione professionale e i risvolti eclatanti con l'arresto del parlamentare Francantonio Genovese. O, ancora, l'inchiesta della Procura di Patti denominata Appalti Fantasma sulla gestione economica del comune di Brolo.
Permane la pax tra le cosche locali che si spartiscono le province siciliane, mentre a Messina tocca un primato come al solito negativo: in riva allo Stretto si paga il pizzo più alto della Sicilia, ben oltre la media dei 400 euro che devono "versare" i commercianti di Palermo e Catania. Lo spiega l'ultimo rapporto della Fondazione Chinnici, che racconta che le estorsioni costano ai siciliani l'1,3% di Pil.