Il voto di ieri sulla MessinaServizi adesso rischia di scatenare il caos. Il silenzio con cui è stata accolta la votazione che ha bocciato il passaggio dei servizi alla nuova società ha lasciato tutti interdetti. Poi è volata qualche parola di rabbia e sdegno da parte dei lavoratori di Messinambiente. Ma nulla di paragonabile ad altre eclatanti proteste che abbiamo visto in queste settimane. Quel voto, forse inatteso, ha gelato tutti in aula. E adesso però non mancheranno le reazioni.
“Chiediamo se i consiglieri comunali siano veramente coscienti del danno provocato”, dichiarano il segretario generale della Cgil Messina Giovanni Mastroeni e i segretari della Funzione Pubblica Cgil Clara Crocè e Carmelo Pino, che considerano quel voto un vero schiaffo alla città e ai lavoratori. Per la Cgil e la Fp al danno maturato in questi mesi di rinvii, si è aggiunto il blocco del servizio che produrrà gravi effetti per l'intera collettività e per i dipendenti del settore che rischiano il licenziamento nel caso in cui non si dovesse prorogare il servizio in scadenza il 30 giugno.
Il sindacato e i lavoratori non credono al pannicello caldo della promessa della riproposizione della stessa delibera in Aula e risponderanno con una forte iniziativa. “Non ci aspettiamo molto da un consiglio che sarà ricordato per l'improduttività e per i siparietti. Non solo non vengono approvati gli atti ma non si ha neanche l'idea di quale sia l'alternativa”.
La Cgil e la Fp avvertono che non consentiranno la privatizzazione selvaggia del servizio dettata da un'emergenza rifiuti quasi pilotata dal mancato affidamento. Si aprirebbe uno scenario sconfortante per i lavoratori e la città. I primi non potrebbero rimanere in un'azienda sottoposta a concordato preventivo perché non c'è più l'affidamento e si andrebbe verso un’ipotesi di bancarotta fraudolenta, la seconda andrebbe verso un’emergenza rifiuti senza precedenti.
La Cgil e la Fp preannunciano una forte mobilitazione, un incontro urgente sarà chiesto all'assessore regionale all'Ambiente e al prefetto l'immediata convocazione di un tavolo. La protesta di sindacato e lavoratori non esclude la proclamazione di uno sciopero.
La Uil invece si appella al Prefetto Francesca Ferrandino. “E’ indispensabile l'intervento del prefetto di Messina. La decisione politica del consiglio comunale pone un problema di carattere sociale, dal momento che il 30 giugno scade la proroga di affidamento del servizio alla Messinambiente, e un problema di carattere lavorativo per i dipendenti della società in liquidazione. La città di Messina non può rimanere senza il servizio di raccolta dei rifiuti, per di più alle porte dell'estate, con le conseguenze che ne possono derivare per la salute pubblica –commenta Ivan Tripodi, segretario generale Uil Messina. La scelta scellerata da parte del Consiglio comunale giunge dopo mesi di inutili rinvii, che non consentiranno all'amministrazione comunale, che comunque non è scevra da responsabilità, di affrontare una nuova emergenza. Pertanto solo l'intervento del prefetto di Messina può scongiurare una paralisi del settore delle nettezza urbana. Siamo comunque al fianco dei lavoratori della Messinambiente, il nostro impegno sarà volto al mantenimento dei livelli occupazionali, perché non dovrà essere perso un solo posto di lavoro".
«Ci sono volute otto sedute inconcludenti per capire che a Messina Servizi Bene Comune il servizio non sarebbe stato affidato». È sarcastico il segretario della Fit Cisl Letterio D'Amico nel commentare l'esito del voto sulla delibera di affidamento dei servizi di raccolta e spazzamento alla nuova società.
«Abbiamo davanti una situazione paradossale, ovvero quella di un Consiglio che prima vota il piano di gestione, poi costituisce la società ma alla fine non ne vota il conferimento degli incarichi. È come se dopo aver comprato i pezzi di un'auto ed averla assemblata, non le si montasse il motore. Sui motivi della bocciatura – continua il segretario – entreremo nel merito successivamente, oggi mi sembra che ci sia solo da prendere atto della situazione, mentre si avvicina a grandi passi la scadenza di fine giugno, in cui il servizio in capo a Messinambiente cesserà. Per questo – prosegue il segretario della Fit Cisl – è necessario che Giunta e Consiglio facciano un passo indietro e mettano da parte le divergenze. Qui si sta giocando sulla pelle dei cittadini e dei lavoratori, e c'è il rischio concreto che da luglio la perdurante emergenza rifiuti si trasformi in catastrofe».
«La Fit Cisl ha salutato con favore la creazione di una nuova società – ammette D'Amico – ma è necessario che le due parti contrapposte arrivino ad una soluzione il più presto possibile. Noi ci saremo – conclude – qualsiasi decisione venga presa siamo disposti a lavorare insieme per garantire un servizio puntuale per i cittadini e la piena occupazione dei lavoratori. Ma il tempo scorre, e il baratro si avvicina sempre di più».
F.St.