Il tanfo di mafia, i profumi francesi e le ciprie che non riescono a coprire il lezzo che ammorba l’aria, l’odore del marciume. La lezione di legalità che l’assessore Luca Eller Vainicher ha deciso di affidare al suo profilo Facebook ha letteralmente scatenato Palazzo Zanca. In un momento delicatissimo per le sorti economiche del Comune, l’assessore al Bilancio ha concentrato tutta l’attenzione su di se per quel post (VEDI QUI) in cui ha seminato accuse generalizzate, in cui ha parlato di mafia in modo indiscriminato, in cui ha espresso giudizi che suonano più come un facile slogan che come la reale fotografia di ciò che Eller ha potuto davvero trovare alle nostre latitudini. E così ieri a Palazzo Zanca un interrogativo ha regnato sovrano: Eller, che finora ha frequentato soprattutto la giunta, gli uffici comunali e il consiglio, dove ha sentito questo tanfo? E dove ha visto profumi francesi e cipria?
Un vero caso che ha tenuto banco durante le sedute di commissione e per l’intero consiglio comunale. Per l’intera giornata i consiglieri di Palazzo Zanca hanno chiesto a gran voce che l’assessore andasse in aula a spiegare e che l’amministrazione prendesse una posizione per difendere una città che, di fatto, è stata definita mafiosa. Alla fine il sindaco Renato Accorinti ha parlato attraverso un comunicato stampa che ha fatto indignare ancora di più chi si aspettava delle spiegazioni serie. Un comunicato stampa in cui il primo cittadino non ha mai neanche per una volta fatto il nome di Eller, ma si è limitato a replicare con frasi dal sapore altrettanto generalista, al pari del post incriminato, con una bacchettata molto soft nelle ultime righe.
«Una questione così drammatica come la mafia non può essere occasione per uscite estemporanee, né divenire elemento di polemica. Soltanto un mese fa, decine di migliaia di persone hanno manifestato nella nostra città insieme a Libera ed ai familiari delle vittime innocenti delle mafie. Oggi come allora ribadiamo il nostro impegno per testimoniare la necessità di non rimanere mai in silenzio, ma di contrastare, con l'impegno di tutti, la criminalità mafiosa che si annida purtroppo pericolosamente in tanti ambienti. E' necessario però, soprattutto per chi ha un ruolo pubblico, agire sempre con assoluto senso di responsabilità. La mafia non si combatte con proclami o dichiarazioni estemporanee, ma con un lavoro incessante che metta al primo posto il rispetto delle regole. Invito quindi tutti a rispettare questo percorso l'unico che questa Amministrazione vuole e deve seguire» ha dichiarato Accorinti. Ma ai consiglieri non è bastato. Così come non sono bastate le parole dell’assessore ai servizi sociali Nina Santisi: “Fermo restando che all'interno di una squadra ci sono delle pluralità e che ognuno si assume la responsabilità delle proprie espressioni, penso che la questione richiede un dibattito serio, un confronto serio. La mafia non può essere liquidata come uno slogan e non si può parlare di mafia per frasi fatte. Io uso un profumo italiano, ma su questa questione non dobbiamo cadere in una stupida polemica. Eller dovrà spiegare cosa intendeva. Il mio stile è parlare poco e lavorare, Eller ha uno stile più colorato. La questione va affrontata con serietà e grande rigore perché questi luoghi devono essere presidi di legalità”.
Così oggi i consiglieri aspetteranno Eller in consiglio comunale per avere dei chiarimenti. Una presenza sollecitata ufficialmente dalla presidente Emilia Barrile che ha indirizzato le sue parole direttamente al sindaco Accorinti: “Desidero esprimere come cittadina, innanzitutto, ed in quanto rappresentante del Civico Consesso, la mia amarezza nell’aver dovuto leggere la superficiale ed offensiva lettura della nostra città che il nuovo Assessore ha postato esponendo Messina ad ulteriori sberleffi mediatici. Le espressioni sopra le righe con cui il dott. Eller ha stigmatizzato una realtà, che per sua stessa ammissione non conosce ma che gli ha dato credito rispetto un incarico importante, offendono tutti coloro che operano e si spendono per continuare a lottare per un futuro più limpido. Che Messina soffra, come tutto il territorio nazionale, di reti criminali organizzate è indubbio ma affermare che la città sia afflitta da una tale pervasività della mafia che non consenta di poter avvertire “il profumo” delle buone prassi, delle coscienze rette, dello sforzo continuo delle agenzie territoriali a perseguire obiettivi onesti e retti è non solo offensivo ma falso e scorretto”.Il dibattito però ieri è stato lungo. E non sono mancati momenti di scontro e siparietti che a tratti hanno fatto somigliare l’aula più ad una scolaresca scalmanata. Come l’apertura dei lavori della VI commissione della presidente Donatella Sindoni che si è presentata in aula spargendo davvero profumo francese o come gli applausi e i cori da stadio che sono scoppiati in consiglio durante l’intervento di Gino Sturniolo che rispondeva alla collega Lucy Fenech che rimproverava ai colleghi di non fermarsi sulle polemiche e di andare avanti con i lavori sulla Iuc per non rendere infruttuosa l’ennesima seduta sul regolamento che si deve votare entro il 30 aprile. “Ci parlano di infruttuosità quando quest’amministrazione non ci ha ancora presentato il bilancio di previsione 2015” aveva appena iniziato a dire Sturniolo quando tutta l’aula si è alzata in piedi e ha iniziato a battere le mani e fare ovazioni.
Inevitabilmente la seduta che doveva servire per chiudere il cerchio sulle modifiche al regolamento Iuc si è trasformata in un corale attacco all’assessore Eller che non ha potuto raggiungere l’aula perché ancora fuori città. “Sono offesa e indignata per le parole in libertà di Eller che evidentemente non comprende cosa sia il fenomeno della mafia. Anche io uso profumi e ciprie francesi quindi vorrei sapere dove sente questo olezzo. Lo voglio in aula per delle spiegazioni prima di continuare” ha tuonato Donella Sindoni. “Se fossi stato sindaco avrei allontanato immediatamente l’assessore Eller e non sono neanche disposto a sentire giustificazioni” gli ha fatto eco il collega Pierluigi Parisi. Sulla stessa scia anche la capogruppo Ncd Daniela Faranda che però ha provato a sottolineare l’importanza di votare la delibera, vista la scadenza del 30 aprile, così come l’Udc Franco Mondello che insieme alla Faranda è tornato a puntare l’attenzione sul piano tariffario Tari di cui ancora non si conosce nulla visto che il Dipartimento Ambiente non ha ancora confezionato il piano finanziario che stabilisce il costo dei rifiuti e da cui dipende quanto pagheranno i cittadini. L’asse di centrodestra ha provato anche a rinviare i lavori per avere Eller in aula: “Per la grave accusa mossa dall’assessore, il sindaco dovrebbe immediatamente revocare la delega e conferirla ad un messinese, abbiamo tante professionalità” ha urlato il capogruppo di Forza Italia Pippo Trischitta.
“Le parole sono pietre, alle volte macigni e con queste parole è stato commesso uno stupro nei confronti della città. Sono trascorsi tre anni all'insegna dell'inconcludenza, questo è il vero tanfo che si sente. Che Eller vada in Procura, che faccia nomi, che dica chi dove e quando gli ha palesato la mafia” ha continuato Pio Amadeo.
Durissimo l’intervento di Gino Sturniolo: “La mafia va detta, va indicata. Esiste l'antimafia delle bandierine e l'antimafia che si nasconde nei salotti e negli affari. Quanto scritto in quel comunicato dal sindaco è una cazzata. Dire che la mafia si combatte con la legalità non vuole dire niente, in tre anni dia amministrazione cosa ha fatto? Le frasi di Eller vanno respinte al mittente. È surreale che continuiamo a vivere in questo modo, siamo in una commedia dell'assurdo. È chiaro che quanto scritto da Eller è gravissimo. Dovrebbe andare via. Non si può pensare di scrivere un commento così indiscriminato che colpisce un intero territorio. Deve venire qua a rendere conto di quello che ha detto e chiedere scusa”.
Anche le accorintiane non hanno gradito a pieno le parole dell’assessore. Per Lucy Fenech, pur nell’assoluta convinzione che la mafia c’è e non si può far finta che non esista, l’assessore deve dare delle spiegazioni: “Mi auguro che Eller ci dica che cosa voleva intendere, reputo quelle parole fuori luogo perché siamo in un momento delicatissimo e vorrei che l'assessore al bilancio lavorasse sul bilancio e non sprechi tempo a scrivere post su Facebook”. E anche la collega Ivana Risitano ha pubblicamente stigmatizzato quel post troppo superficiale.
Un post costato molto caro all’assessore Eller che oggi dovrà spiegare perché ha sentito puzza di mafia ovunque a Messina e magari anche chi cerca di camuffarla con ciprie e profumi. Ovviamente mentre ancora manca il bilancio di previsione 2015, mentre la città è ad un passo dal default, mentre migliaia di lavoratori sono senza stipendi e i servizi sono a rischio, mentre sale la tensione e si rischia il tracollo, mentre ci sarà l’ennesima corsa contro il tempo anche per quella delibera Iuc che scade il 30 aprile.
Francesca Stornante