Politica

Recovery Fund, Amata: “Per Messina il Ponte, opere viarie e risorse per la Falce”

Ci sono ben 22 miliardi del Recovery Fund destinati alla Sicilia. Per la verità l’isola meriterebbe una fetta ben più ampia di risorse per riequilibrare il gap con il nord ma nel frattempo il dibattito è sull’uso di questi soldi. Il governo Musumeci e una parte trasversale del mondo politico hanno dato priorità al Ponte sullo Stretto e si è aperto il dibattito sulle altre opere.

Ponte e altre opere

Anche per la capogruppo Ars di Fratelli d’Italia Elvira Amata il Ponte è al primo posto, ma il Recovery Fund è un’occasione per prevedere una serie di opere compensative, viarie e intermodali, di cui beneficerebbe l’intero territorio messinese.  Per questo la deputata ha consegnato al presidente della Regione un elenco di opere che devono assolutamente essere  previste e devono essere realizzate contestualmente al ponte.

Amata: l’elenco per Messina

 “Vanno infatti previste – spiega Elvira Amata – tutta una serie di infrastrutture stradali e ferroviarie connesse al ponte, di interventi urbanistici connessi alla riqualificazione e alla rigenerazione urbana, di viabilità alternativa, di recupero del waterfront urbano  e della fascia costiera, tutte affiancate alla richiesta di realizzazione del ponte, e per cui vanno considerate apposite risorse all’interno del piano del Recovery Found”.

Risorse per la zona Falcata

La deputata di Fd’I ha sottoposto inoltre all’attenzione del Presidente Musumeci la riqualificazione della zona Falcata che ha tutte le caratteristiche per rientrare tra i fondi del Recovery fund sia dal punto di vista infrastrutturale, che ambientale che culturale, per la quale esiste già un  progetto che potrebbe anche essere realizzato con un partenariato pubblico e privato. 

Esiste anche un programma PIAU (porti e stazioni), un piano particolareggiato e progetti attuativi quali la via del mare, la piattaforma logistica ed il polo tecnologico. Non dimentichiamo infine che condizione imprescindibile è che le gare partano entro il 2023 e che le opere siano realizzate entro il 2026. Sono fiduciosa – conclude Amata – che il presidente Musumeci terrà nel dovuto contro queste proposte, nell’interesse della comunità messinese”.