Dal
Ponte sullo Stretto ad interventi per i porti, la rete idrica, le strade. Dopo
mesi di dibattito la Commissione Ars sulle questioni attinenti all’attività
dell’Unione Europea ha predisposto l’elenco delle richieste che la giunta
Musumeci dovrà presentare al governo Conte per essere inserite nel Piano
nazionale di ripersa e resilienza (PNRR). La risoluzione è stata approvata
a maggioranza, con il voto contrario del Movimento 5 Stelle e del PD che, pur
condividendo quasi in toto l’elenco degli interventi suggeriti, hanno ritenuto
di non approvare il testo per la presenza di un chiaro riferimento alla
realizzazione del Ponte sullo Stretto.
Posizione strategica
“Lo
sviluppo socio economico della Sicilia dipende dalla capacità di valorizzare la
sua posizione strategica nel Mediterraneo – afferma il presidente della
Commissione Eu Pippo Compagnone – Appare quindi imprescindibile
intervenire sulle infrastrutture e sull’assetto dei trasporti che vanno adeguati
alle sfide che il contesto euromediterraneo impone, a partire dal completamento
de corridoio Berlino – Palermo. L’enorme flusso di risorse finanziarie di cui
l’Italia si appresta a disporre costituisce un’occasione storica imperdibile
per il finanziamento di una grande opera pubblica quale il ponte sullo Stretto
di Messina che, data la sua rilevanza strategica per tutta l’economia
nazionale, dovrebbe fruire delle speciali procedure in deroga sul modello del
ponte Morandi”.
Le priorità
La
risoluzione focalizza l’attenzione sulla rete dei trasporti portuali, aeroportuali
e ferroviari, sulla agilità e facilità di movimento di merci e persone e sul
potenziamento delle reti multimediali. Il futuro dell’agricoltura, del turismo
e del lavoro in generale in Sicilia dipendono dal potenziamento di queste
infrastrutture. Il documento è stato consegnato al presidente della Regione
Nello Musumeci e al presidente dell’ARS Gianfranco Miccichè.
La risoluzione
La
Commissione impegna il Governo Regionale ad attivarsi presso ogni opportuna
sede istituzionale affinché nell’ambito dell’attuazione del Piano Nazionale di
Ripresa e Resilienza (PNRR), anche al fine del raggiungimento dell’obiettivo
della coesione e del riequilibrio territoriale e di genere, siano adottati i
seguenti interventi per la Regione siciliana.
- – il Ponte sullo stretto di Messina in quanto opera strategica del sistema infrastrutturale ferroviario del Mezzogiorno, anche in vista della realizzazione di reti ad alta velocità e ad alta capacità.
- – in tema di aeroporti, ogni intervento di potenziamento e di ammodernamento degli attuali scali aeroportuali e di messa a sistema degli stessi, assicurando collegamenti ferroviari celeri tra i medesimi e valutando la realizzazione di seconde piste e il potenziamento dei sistemi cargo.
- – in tema di porti, tutti gli interventi di potenziamento dei porti esistenti fra i quali: l’ampliamento delle superfici portuali e l’adeguamento delle banchine allo scopo di potere ospitare navi di maggiori dimensioni; la realizzazione di depositi di gas naturale liquido (GNL); la riconversione energetica in chiave green anche sviluppando l’offerta di banchine elettrificate al servizio sia del traffico passeggeri sia di quello commerciale. gli interventi sul Porto di Augusta, già inserito nelle Reti TEN-T “Core” come porto strategico dell’Unione europea e capofila nella gestione della Zes (Zona economica speciale) della Sicilia sud-orientale, per la realizzazione del Porto Hub del Mediterraneo, quale infrastruttura strategica con la finalità di trasformare la Sicilia in piattaforma logistica del Mediterraneo attraverso un modello di intermodalità sostenibile basato su infrastrutture viarie e ferrovie moderne e affidabili;
- – in tema di trasporto ferroviario, la realizzazione di reti ad alta velocità e ad alta capacità; – in tema di sanità, gli interventi per sviluppare la telemedicina e la rete telematica con in primis il fascicolo sanitario elettronico per ogni cittadino
- – in tema di energia, ogni intervento volto alla transizione energetica attraverso la valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili delle quali la Sicilia naturalmente dispone – ed, in particolare, vento, sole e moto ondoso – e l’ammodernamento delle reti, anche per una maggiore accessibilità degli autoproduttori, coerentemente al piano energetico regionale;
- – in tema di rete idrica, ogni intervento di riqualificazione e di ammodernamento del sistema degli invasi e delle reti e della depurazione per garantire un’efficace ed efficiente distribuzione dell’acqua, per i cittadini e per le attività produttive e, in particolare, per l’agricoltura e per la tutela dell’ambiente;
- – in tema di sviluppo della rete telematica, copertura dell’intero territorio regionale, a partire interne e metropolitane, con la fibra ultra larga con tecnologia FTTH, al fine di colmare il gap infrastrutturale con le aree più avanzate del Paese;
- – in tema di riequilibrio e il raggiungimento della parità di genere, il potenziamento del welfare a supporto del lavoro femminile, a partire dagli asili nido e dal conseguimento del tempo pieno nelle scuole primarie in una percentuale almeno pari a quella del Nord Italia, e l’istituzione dell’osservatorio regionale sulle disparità che abbia il compito di raccogliere dati, studiare il fenomeno ed elaborare proposte da offrire alla discussione del decisore politico per il contrasto alle disparità di genere a partire dal mondo del lavoro.
A predisporre i necessari interventi per il migliore utilizzo delle risorse, tra i quali: – rafforzamento amministrativo, formazione nella pubblica amministrazione e riqualificazione della pubblica amministrazione, sia regionale sia degli enti locali, anche tramite un’adeguata politica di assunzioni qualificate per la gestione e l’impegno dei fondi di sviluppo extraregionali. Il rafforzamento del sistema di verifica e controllo dei risultati e degli obiettivi da parte della pubblica amministrazione; – digitalizzazione della pubblica amministrazione; – adeguato supporto tecnico per gli enti locali – maggiore dotazione finanziaria del fondo regionale unico per la progettazione, – confronto periodico con le parti sociali e gli enti locali per la definizione e l’attuazione del Piano.