E’ la più piccola delle 4 Masse ed è ormai quasi disabitata. Il 28 maggio 2012, durante un incontro svoltosi a Santa Maria Alemanna, i progettisti Giuseppe e Marco Mammoliti hanno presentato un piano nel quale il borgo di Massa San Nicola veniva rivalutato con piccole trattorie, caratteristiche gallerie d’arte ed angoli dedicati alla degustazione di prelibatezze enogastronomiche locali, che ridarebbero vita a strutture oggi completamente abbandonate.
Nell’agosto del 2013, l’assessore ai villaggi, Patrizia Panarello, aveva avviato un dialogo con alcuni giovani con l’obiettivo di incontrare i proprietari di case e terreni del borgo abbandonato, per valutare un possibile ripopolamento. All’incontro, avevano partecipato circa cinquanta persone ed alcuni proprietari, i quali avevano dichiarato di volersi ritrasferire immediatamente a Massa San Nicola, qualora ci fossero state altre famiglie disposte ad abitarci.
Da allora, però, nulla si è mosso. Sull’argomento torna il consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, che chiede al sindaco di nominare una commissione di tecnici specializzati, con l’incarico di redigere dei progetti ed attingere finanziamenti regionali, che non snaturino ma rispettino il profilo storico ed urbanistico di Massa San Nicola. “Un borgo – afferma il consigliere – che in altre zone d’Italia sarebbe divenuto un luogo di attrazione in cui ospitare attività commerciali e turistiche. In base alla misura 322, l’Europa investe nelle zone rurali con l’obiettivo di riqualificare e sviluppare i villaggi rurali favorendone la permanenza ed il ritorno della popolazione. Le attività sostenute riguardano la riqualificazione dell’arredo urbano e dell’illuminazione, la ristrutturazione e la valorizzazione degli edifici e degli immobili di valore storico e architettonico ed il miglioramento della viabilità”.
Biancuzzo si rivolge anche all’assessore Panarello, per sapere se sono stati redatti altri progetti e se c’è stato un seguito agli incontri di un anno e mezzo fa. “Massa San Nicola è individuata come nucleo storico – conclude -. L’area necessita di un piano particolareggiato di recupero e il Comune non potrà sottrarsi a questo impegno”.