Mentre la città si prepara alla visita di Matteo Renzi, i Grilli dello Stretto affilano le armi di persuasione per convincere i messinesi a votare NO e lo fanno promuovendo una serie di eventi spalmati sull’intero territorio comunale.
Il “tour”, presentato stamani nella Sala Ovale di Palazzo Zanca, toccherà i punti nevralgici della città senza dimenticare le periferie. “L’obiettivo – dice Grazia D’Angelo – è quello di coinvolgere e informare il maggior numero di persone. Per questo abbiamo deciso di organizzare gli eventi nelle periferie”. Gli appuntamenti targati #Messinadiceno si svolgeranno a partire da sabato 5 novembre nelle piazze di Santo Stefano Medio, Camaro, Mili San Pietro, Paradiso, Ganzirri, Briga Marina. A spingere sulle ragioni del no, anche Francesco D’Uva, deputato M5S alla Camera. “Stanno accentrando il potere nelle mani di una persona, Matteo Renzi – attacca D’Uva. La riforma della costituzione non semplificherà il procedimento di formazione delle leggi ma ci consegnerà un Senato di non eletti che priverà i cittadini dei propri rappresentanti sul territorio”.
“La Costituzione può essere cambiata ma non così – chiosa il deputato. Di fatto, si va verso una dittatura senza olio di ricino”.
Sulla visita Di Renzi a Messina e sulla firma del “patto”, D’Uva commenta: “è un paradosso che il documento si firmi all’Università. Ogni anno al Sud vengono negate sempre più risorse su diversi settori strategici, e l’Università non fa eccezione”.
Le critiche alla riforma costituzionale da parte degli attivisti del Movimento 5 Stelle toccano diversi punti, dalle modifiche agli articoli che interessano le forme di partecipazione diretta dei cittadini alla vita democratica, come la scelta di aumentare il numero delle firme necessarie per la presentazione delle leggi di iniziativa popolare, ai potenziali scenari in cui sia necessario dichiarare lo stato guerra. Motivo di ulteriore perplessità è l’istituzione di nuovi percorsi di approvazione delle leggi che lasciano aperta la strada a conflitti e rimpalli tra i due rami del parlamento.
Presente al lancio dell’iniziativa anche Alessio Villarosa, deputato pentastellato. “Pur di far passare la riforma, Renzi ha raccontato falsità ai cittadini – commenta Villarosa. Stiamo assistendo a uno svuotamento di ruolo delle assemblee elettive e rappresentative, e a un tentativo di limitazione della sovranità popolare a vantaggio delle multinazionali che sono pronte a investire in Italia, a condizione che gli italiani abbiano meno diritti.”
Amaro è anche il giudizio sul taglio dei costi della politica, così come previsto dalla riforma, un argomento delicato che va dritto alla pancia dell’elettore. Si calcola infatti un risparmio di circa 59 milioni di euro. “Su una popolazione di 60 milioni – ironizza D’Uva –, è come se vi dicessero votate sì, in cambio vi diamo un caffè”.
Gli appuntamenti di #Messinadiceno si intrecceranno con il “TourNO” regionale che passerà da Messina il 18 e il 19 novembre. Il 30 ottobre a Capo d’Orlando, insieme agli attivisti M5S ci sarà anche Luigi Di Maio. Il 20 novembre, invece, Alessandro Di Battista approderà nella città dello Stretto per convincere i messinesi a segnare no sulla scheda elettorale.
Gabriele Quattrocchi