MESSINA – “Appare strano ed in qualche modo sorprendente l’opposizione che il Comitato promotore del referendum su Montemare sta portando avanti in queste ore con riguardo al voto referendario consultivo fissato nell’election day del 12 Giugno” rispondono dal Comitato per il No a Montemare.
Appare strano per quelli che non vogliono il Comune di Montemare che, a seguito di “un’istruttoria durata 13 anni”, citando il Comitato promotore, ora che si ha finalmente e definitivamente una data certa per il voto dopo i rinvii di questi anni chiedere un cambio di data. Il referendum su Montemare è stato accorpato all’election day del 12 giugno quando si voterà anche per le amministrative e i referendum sulla giustizia.
In rappresentanza del Comitato Promotore l’avvocato Brianni aveva contestato alcune decisioni prese in merito all’accorpamento del referendum nell’election day: l’atto è nullo perché referendum locali non possono avere coincidenza con elezioni comunali; il rischio di generare confusione negli elettori che dovrebbero gestire quasi dieci schede elettorali; riguardo ai costi affermano invece che le spese in più sarebbero necessarie alla democrazia.
Sulla validità dell’atto rispondono che “era presente il Commissario ad acta nominato dalla Regione (Raitano), dunque tale decisione è già stata assunta con il placet” dello stesso.
Sulla nullità in quanto la consultazione è di esclusiva competenza locale il Comitato No a Montemare risponde che “si potrebbe pensare che Montemare sia competenza locale, ma nella realtà non lo è. Questo il Comitato per il Si lo sa bene dato che l’istruttoria che loro stessi affermano di seguire da ben 13 anni è basata su una Legge Regionale, come sono Regionali i provvedimenti istruttori su Montemare e come è Regionale la nomina del Commissario ad acta”.
Sul possibile rischio di confusione al seggio elettorale è “un’affermazione assai grave poiché si va a contestare la possibile grande affluenza al voto in occasione del momento elettorale, un attacco dunque alla partecipazione democratica, principio più volte sbandierato dal Comitato promotore come cavallo di battaglia e che, adesso, pare dimenticare. L’election day ove, in una sola volta, i cittadini possono esprimersi su più temi è la più ampia espressione democratica. Mentre il voto spezzatino auspicato dal Comitato promotore pare più una richiesta di egoistica opportunità”.
Sui costi della democrazia il Comitato No e d’accordo con Comitato si, “la Democrazia ha dei costi da sostenere”, ma precisano che utilizzare le risorse in più, dopo per anni aver lamentato appunto che il Comune di Messina dilapidasse risorse verso quei territori, sia incoerente.
“Ricordiamo al Comitato promotore – concludono dal Comitato No a Montemare – che egli sono unicamente un Comitato che ha proposto un progetto senza alcun interesse se non quello di tutela del territorio, non sono i proprietari del procedimento di indizione del voto né tantomeno delle sue modalità od esito, i primi due sono infatti dettati dalla Legge mentre l’ultimo dalla libera volontà dei cittadini”.