REGGIO CALABRIA – Con la sentenza pronunciata lo scorso 13 novembre, il Tribunale di Reggio Calabria ha assolto l’ex Funzionario di Trenitalia, Antonino Pulitanò, che era stato licenziato con l’accusa di “procurato allarme” per aver denunciato, nella funzione di RLS, la presenza di 34 tonnellate di amianto negli impianti delle Ferrovie dello Stato di Reggio Calabria. Com’è scritto nella sentenza, si evince la totale mancanza di prove tangibili da parte dell’accusa non ha consentito di stabilire se, in realtà, le dichiarazioni di Pulitanò avessero una reale portata lesiva dell’immagine dell’azienda o se, piuttosto, si limitassero a denunciare una problematica obiettivamente esistente, nell’esercizio del diritto di cronaca e nel rispetto dei canoni della verità, della pertinenza e della continenza, che, secondo uniforme orientamento giurisprudenziale, devono assistere l’esercizio di tale diritto. In merito, si ribadisce, non altro è stato versato in atti. “L’assoluzione, – spiegano i legali dell’ex funzionario di Trenitalia, gli avvocati Filomena Pellicanò e Giuseppe Morabito del Foro di Reggio Calabria- restituisce in parte le amarezze di una lunga battaglia durata ben otto anni, che è costata all’ex funzionario (e alla sua famiglia) sofferenze psicofisiche ed economiche non indifferenti, ma portata avanti in nome dei lavoratori e della salute della comunità”.