Al Castello Aragonese, stasera Astràgali Teatro, la “Storia dell’occhio” e il denso intreccio tra musica, poesia e immagini. Dopo il fascino straordinario dell’Arte dei Pupi prestata all’Epica di Mimmo Cuticchio, prosegue l’Horcynus Festival Reggio Calabria. L’arte antica dei Pupari e il fascino senza tempo dei poemi di Omero rendono la guerra una maestosa danza in cui gli uomini si contendono il coraggio al cospetto degli Dei e del Fato.
Calcano il palco di Ecolandia, conquistando il pubblico, Achille e Agamennone, Patroclo ed Ettore, Menelao e Paride, Priamo ed Ecuba, la dea Teti, Elena, Cassandra e Andromaca, in occasione della prima assoluta de “L’ira di Achille”, l’ultima produzione dei Figli d’Arte Cuticchio di Palermo, che ha aperto con successo l’Horcynus Festival a Reggio Calabria.
La proposta di itinerari di cambiamento, nel segno di “Ghadaan” (termine arabo per intendere “domani”), proseguirà stasera al Castello Aragonese alle ore 21, con la compagnia salentina Astràgali Teatro ”alla quale ci accomunano la ricerca e l’interesse per la Grecità e la riscoperta delle radici e delle Origini” ha commentato il direttore artistico per il Teatro, Massimo Barilla, in apertura dell’Horcynus Festival. Lo spettacolo, ispirato al romanzo di Georges Bataille “Storia dell’Occhio”, inserito nel cartellone dell’Estate Reggina, avrà come protagonisti Fabio Tolledi (regia e voce) e Mauro Tre (piano). Nel pieno rispetto delle norme antiCovid che garantiscono sicurezza al pubblico, in linea con le consolidate esperienze dell’Horcynus Educational Festival e l’Horcynus Lab Festival incentrate su ricerca, sperimentazione e visione didattica e laboratoriale, Horcynus Festival continua a proporre un inedito e originale sguardo sul mondo, grazie all’impegno della Fondazione Horcynus Orca e della direzione artistica di Franco Jannuzzi per il cinema, Massimo Barilla per il teatro, Giacomo Farina e Luigi Polimeni per la musica, al cofinanziamento della Regione Calabria e al patrocinio del Comune di Reggio Calabria.
“Storia dell’Occhio” di Astràgali Teatro è un viaggio tra poesia e musica che stasera (ore 21 al castello Aragonese) segnerà la seconda tappa di questo festival apertosi con la sapienza e la creatività di Mimmo Cuticchio, cuntista e puparo Premio Ubu 2019, con la passione del figlio Giacomo, che ne segue appassionatamente le orme ed è anche autore delle musiche, e con il talento degli animatori, Tania Giordano, Marika Pugliatti, Emanuele Salamanca. Invece dei tradizionali paladini di Francia, come Orlando e Rinaldo, i Figli d’Arte Cuticchio hanno dato vita alle aspre battaglie tra Achei e Troiani durante l’assedio di Troia.
Il maestro Mimmo Cuticchio, con il figlio Giacomo, ha dato voce e movenze agli eroi dell’Iliade fondendo la narrazione omerica con uno spettacolo di Pupi a cielo aperto e condividendo con il pubblico un’intensa esperienza al confine tra l’Epica e la Contemporaneità, tra la fedeltà alla tradizione dell’Opera dei Pupi (tra i Patrimoni orali e immateriali dell’umanità targati Unesco) e la ricerca di nuovi scenari da esplorare.
“Uno spettacolo con il quale torniamo in contatto con il pubblico dopo la quarantena e che ha tutta la tradizione addosso, pur incarnando una produzione nuova. Pupi e Pupari e attori e pupi, una dialettica universale nella quale prendono corpo le vicende degli uomini e dei sacerdoti che li muovono, su impulso degli Dei edel Fato, forza suprema e ineluttabile”, ha commentato il maestro Mimmo Cuticchio, che al termine dello spettacolo ha voluto sul palco accanto a lui il cantastorie calabrese Otello Profazio, suo amico.
“Fin da piccolissimo ho respirato questa area credendo che Orlando e Rinaldo esistessero veramente. Per me non si tratta di un lavoro ma di una concezione di vita che si tramanda di padre in figlio. In ognuno di questi Pupi c’è la passione della mia famiglia”, ha spiegato Giacomo Cuticchio che, dopo lo spettacolo, insieme al padre ha accolto il pubblico di grandi e piccini sulla scena, tra i Pupi, spiegandone generosamente la creazione e raccontandone la storia.
Un altro spettacolo dopo lo spettacolo, insomma. Non solo anime di un mestiere antico ma soggetti vivi, portatori di una storia che filtra attraverso il legno, il colore, il metallo, la stoffa, attraverso ogni singolo elemento. Una consistenza che è certamente materiale (un Pupo può arrivare a pesare anche diciotto chilogrammi), ma che soprattutto è il frutto di una storia familiare e di singoli elementi costitutivi provenienti anche da epoche diverse, che rendono ogni Pupo un pezzo assolutamente unico. Il viaggio continua.
Appuntamento questa sera alle ore 21 al castello Aragonese con la “Storia dell’Occhio” di Astràgali Teatro. “Tutto è pronto per il viaggio attraverso versi, note e immagini che partono Dall’opera di Georges Bataille ed esplorano l’erotismo, il desiderio, il sentimento. Un intreccio denso per noi sempre molto emozionante. Essere qui per noi è un’occasione molto bella e significativa per rilanciare il lavoro che portiamo avanti in tutto il Mediterraneo.
Reggio Calabria rappresenta una tappa essenziale per godersi poesia, suoni e immagini”, commenta il regista Fabio Tolledi. Sulla scena Fabio Tolledi (voce), poeta, drammaturgo, attore, regista, direttore artistico di Astràgali Teatro dal 1992, presidente del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Iti Unesco e vicepresidente del Network Mondiale dell’ Iti, attivo con progetti in più di 30 paesi in tutto il mondo, in maniera particolare in paesi di guerra e conflitto – e Mauro Tre – pianista e compositore, fondatore del progetto Intensive Jazz, impegnato in formazioni elettriche che spaziano dal free all’acid jazz e al funk e nella collaborazione con Astràgali Teatro per la produzione di musiche di scena, autore di numerose performance ispirate alle ricerche più avanzate della scena musicale contemporanea.
Astràgali Teatro è nato nel 1981 a Lecce per fare teatro, per formare attori, per dare vita ad uno spazio di circolazione dei discorsi e delle pratiche, per elaborare progettualità. Dal 2012 è sede del Centro Italiano dell’International Theatre Institute – Unesco, la più grande e importante organizzazione mondiale per le arti dello spettacolo, che ha come obiettivo la promozione del dialogo interculturale. Il network è diffuso inoltre 100 stati del mondo, in ogni Stato vi è un Centro Nazionale. Ha maturato, pertanto, negli anni importanti esperienze internazionali, dilatando il suo respiro intensamente mediterraneo. Annovera tra le sue attività, progetti in 40 stati in tutto il mondo (Europa, Sud America, Africa, Medio Oriente,Asia).