Una lettera inviata tramite p.e.c. al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dell’Interno ed al Prefetto di Reggio Calabria da Ethos riporta l’attenzione sulle presunte irregolarità elettorali riscontrate da vari organismi istituzionali nell’ambito dell’ultima campagna elettorale comunale “2020”, rientranti in una profonda e ventennale crisi etica che interessa anche il nostro territorio senza soluzione di continuità.
Ethos ha ritenuto utile avanzare formalmente due semplici proposte al Presidente del Consiglio, al Ministro dell’Interno ed al Prefetto che, “sebbene certamente non risolutive, di fatto rendono più complicata la vita ai parassiti sociali…nella consapevolezza, tuttavia, che la sola ed unica strada per il cambiamento dello status quo, passa attraverso il livello di consapevolezza e conseguente ravvedimento che siamo in grado di esprimere, nessun intervento legislativo o governativo potrà sostituire la nostra capacità di coscienza…saremmo degli zombi.”
“Le attività investigative ed ispettive, condotte rispettivamente dalla locale Procura della Repubblica e da personale del Ministero dell’Interno sulle ultime elezioni amministrative a Reggio Calabria, hanno evidenziato gravissime irregolarità nei meccanismi di identificazione degli elettori presso i seggi e nelle successive modalità di svolgimento degli scrutini e del
conteggio dei voti. Demandando a chi di dovere l’individuazione di coloro che hanno responsabilità penali nella vicenda, si ritiene che le SS.LL., ciascuno per quanto di propria competenza, possano celermente adottare alcune misure che preventivamente impediscano, o rendano almeno più complicato, poter praticare con assoluta tranquillità le irregolarità (brogli elettorali che dir si voglia) di cui trattasi.
“A tale riguardo, nel pieno rispetto di ruoli e funzioni, proponiamo alle SS.LL.
l’eliminazione della c.d. “conoscenza personale” come metodo identificativo dell’elettore e la possibilità di inserire, come strumento di espressione del proprio libero intendimento elettorale, il voto elettronico, secondo le modalità utilizzate da oramai diversi anni in altre Nazioni. Nel pur consapevolezza che tali due semplici proposte non risolveranno l’enorme voragine etica in cui si trova l’Italia, riteniamo che siano comunque concreti seppur deboli segnali di cambiamento.”