“Uccisa la democrazia. La Città di Reggio Calabria umiliata ed offesa proprio da chi l’avrebbe dovuta tutelare. Il Sindaco, invero, sovrintende a tutti gli uffici e servizi, anche quello elettorale, del Comune. Aver delegato a Castorina, un candidato a consigliere comunale, la nomina dei presidenti di seggio mancanti, dimostra la sua inadeguatezza a ricoprire la carica oltre la sua “ignoranza funzionale” dato che nel campo del diritto pubblico esiste un principio generale per il quale il delegato non può subdelegare ed , oltretutto, perché esiste una norma di legge che espressamente lo vieta. Lo dichiarano in una nota stampa i consiglieri di opposizione del centrodestra.
“Più gli inquirenti vanno avanti e più notizie di reato scoprono. Il Giudice per le Indagini preliminari parla di” elementi inquietanti”. Il Procuratore Vicario di Reggio Calabria ha usato l’espressione” meccanismo preordinato da tempo” per descrivere compiutamente il deficit di democrazia del quale
si è resa protagonista quella che con pienezza di titolo è la classe dominante della città. C’è la necessità di conoscere una risposta certa rispetto ai tanti, troppi dubbi che hanno accompagnato le ultime elezioni comunali. Già oggi si sono palesate grandi vergogne, non sappiamo ancora dove si andrà a finire.”
“La Procura della Repubblica arresta il capogruppo consiliare del Pd? Falcomata’ tace. L’inchiesta rivela gravi brogli elettorali? Falcomata’ tace. I brogli elettorali hanno prodotto un vulnus alla democrazia? Falcomata’ tace. La volontà popolare è stata negata? Falcomata’ tace. E con lui tace un
partito che si definisce democratico ma che non va oltre le ovvie frasi di circostanza sulla fiducia nella magistratura. Il silenzio della sinistra è il silenzio della coscienza, è il silenzio del diritto, è il silenzio della democrazia. Grazie Falcomata’ per questa bella prova di partecipazione democratica che stai offrendo. Anche con l’indizione di elezioni metropolitane il 24 gennaio. E la pandemia? Falcomata’, l’esercizio della democrazia non è un fatto per pochi intimi.” -continuano
“Ai reggini interessa che il consiglio comunale abbia i numeri e la composizione corretta dei consiglieri regolarmente eletti. È una questione di civiltà. Per questo chiediamo al Sindaco di dimettersi ed ai consiglieri di maggioranza di firmare congiuntamente a noi le dimissioni che porteranno allo scioglimento del Consiglio comunale per non mortificare ulteriormente la città. L’invito rivolto a tutti i consiglieri comunali che ancora credono nella legalità è quello di contarsi uno ad uno, e una volta arrivati a 17 unità presentare le proprie dimissioni cosi da restituire dignità alla nostra città”. – concludono.