REGGIO CALABRIA – Una lettera, per spiegare che da lunedì prossimo, 9 maggio, la società in house del Comune di Reggio Calabria Castore incrocia le braccia. Fermo totale delle attività, per mancanza di corrispettivi da parte del Comune.
Lo fa sapere l’amministratore delegato Stefano Sofi in una lettera indirizzata a tutti i dirigenti del Comune e al direttore generale Demetrio Barreca e, per conoscenza, al sindaco facente funzioni Paolo Brunetti e ad alcuni assessori e consiglieri comunali delegati.
«Facendo seguito alle precedenti note, nelle quali portavamo a conoscenza dell’Amministrazione la gravissima situazione finanziaria in cui versa la società, e considerando che le stesse sono rimaste del tutto inevase, e che l’esposizione creditoria nei confronti del Comune è aumentata, cosi come per converso l’esposizione debitoria nei confronti dei fornitori e dei dipendenti si è aggravata, rendendo sostanzialmente impossibile l’approvvigionamento delle materie prime necessarie per lo svolgimento ordinario del servizio, si comunica che lunedì 9 maggio 2022, le attività di pertinenza della scrivente società verranno sospese sino alla normalizzazione dell’esposizione finanziaria, in termini sostenibili ed idonei a soddisfare le legittime pretese dei lavoratori e dei fornitori strategici.
Si rappresenta, inoltre, che verranno garantiti i soli servizi essenziali e quelli involgenti la pubblica incolumità con il presidio minimo disponibile di mezzi e uomini».
Interviene sul tema, con una nota stampa, l’ex candidata alla sindacatura – appena tornata in Consiglio comunale dopo la sospensione per la “legge Severino” in seguito alla condanna in primo grado nel “processo Miramare” – Angela Marcianò.
«Lo scenario che emerge dalle parole lapidarie dello stesso amministratore delegato della Castore, dottore Stefano Sofi, è assai più funesto di quello che avevamo ampiamente anticipato. Non è tollerabile che l’Amministrazione resti inerme pur conoscendo la gravissima situazione finanziaria in cui versa la società Castore (e si tratta del fiore all’occhiello dell’Amministrazione) e continui a disattendere ogni richiesta di aiuto formulata dalla stessa. Un’esposizione creditoria nei confronti del Comune lievitata ed una massa debitoria nei confronti dei fornitori e dei dipendenti arrivata alle estreme conseguenze.
Credo proprio, mutuando le parole dell’amministratore delegato di Castore, che si sia creato uno scenario che rende sostanzialmente impossibile l’approvvigionamento delle materie prime necessarie per lo svolgimento ordinario del servizio – così la consigliera comunale di Impegno e identità -. Nella lettera pervenuta a sindaco facente funzioni, assessori e delegati si aggiunge che lunedì 9 maggio 2022 tutte le attività della società verranno sospese sino alla normalizzazione dell’esposizione finanziaria, in termini sostenibili ed idonei a soddisfare le legittime pretese dei lavoratori e dei fornitori strategici».
«Già in campagna elettorale – rammenta l’ex candidata alla fascia tricolore – mi ero prodigata a ribadire l’impraticabilità del percorso di internalizzazione dei servizi alla società Castore, ma adesso il quadro è assai più disarmante e insostenibile e certifica un’inadeguatezza che non solo imbarazza, ma mette in ginocchio i servizi pubblici (già ampiamente compromessi) di un’intera città».