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Reggio Calabria. Dpcm anticovid: palestre e associazioni sportive pronti alla disobbedienza civile

Con l’entrata in vigore del nuovo dpcm che impone la chiusura di bar e ristoranti alle 18, oltre allo stop di cinema, teatri e palestre, numerose sono state le proteste e le contestazioni registratesi in tutta Italia. Nella città di Reggio Calabria si è costituito un Comitato Spontaneo per lo Sport- Reggio Calabria- che di fronte alla Prefettura della nostra Città, pacificamente e nel rispetto delle norme per la prevenzione al Covid-19, si è riunito per manifestare il proprio dissenso rispetto alla chiusura delle attività sportive nei centri, nelle palestre e nelle piscine proposta nel Suo Decreto. Al tempo stesso, le rappresentanze del mondo sportivo dilettantistico reggino attraverso un comunicato stampa le hanno deciso:

“Ci siamo impegnati moralmente al rispetto delle regole e delle prescrizioni previste da un susseguirsi di Suoi DPCM, da Maggio 2020 ad oggi; abbiamo dimostrato la valenza, sociale, di prevenzione sanitaria e curativa delle nostre attività; abbiamo investito tempo e denaro per seguire protocolli, che ci hanno costretti, alla riapertura post lock down, a costruire barriere, formare personale, implementare forza lavoro per controlli e sanificazioni; abbiamo aperto con deficit finanziari enormi, dovuti ad affitti, utenze e mutui non pagati, a cui da Marzo a Giugno si sono aggiunti i mesi da Luglio a Settembre, dove non ci sono state entrate e le uscite si sono accumulate drammaticamente; abbiamo registrato entrate ed uscite, temperature corporee, vigilato sullo stato di salute dei nostri associati di qualsiasi età e condizione fisica; abbiamo educato alla “nuova normalità”, abbiamo implementato il lavoro della scuola, abbiamo spiegato e enfatizzato l’importanza del rispetto delle regole per la prevenzione al contagio del Covid-19. Abbiamo affrontato tutto, proprio con la “forza dell’atleta”, con il coraggio ed il rispetto delle regole che solo lo sportivo può capire e sostenere oltre la propria abnegazione. Ad oggi, ancora una volta, prendiamo atto che il Governo ci tratta come “il PROBLEMA” e ci chiude inesorabilmente e senza diritto di replica, dopo una settimana di “avvertimento” a noi giunto come trappola. Sì, caro Presidente, trappola: una di quelle da cui non se ne viene fuori, pensata e voluta come tale, un messaggio che arriva ai cittadini del tipo “i luoghi di sport sono i preferiti dal virus”. Ebbene sì, fare passare il messaggio puntuale, per ogni innalzamento dei contagi “chiudiamo i luoghi di sport”, equivale a dire agli italiani che lo Sport è altamente infettivo. Non possiamo farle passare questo messaggio, in quanto, lo Sport è contagioso sì, ma di gioia, di autorealizzazione, di crescita individuale e dell’insieme, di salute e benessere, di coscienza sociale, di rispetto per le regole e l’avversario, e mille altre qualità ancora.

Caro Presidente Conte, noi siamo la SOLUZIONE e non il PROBLEMA!

Noi tracciamo ogni persona che varca la soglia delle nostre strutture, come abbiamo fatto fino ad ora, mettiamo a disposizione dati e rilevazioni che potrebbero essere usati per prevenzione e andamento dei contagi, ma mai nessuno è venuto a chiederceli. Mettete anche i nostri dati all’interno delle analisi statistiche generali, volte al contrasto della diffusione del virus, lasciateci fare ciò per cui siamo nati: salute e benessere. Pertanto, on Presidente, siamo determinati a portare avanti quella che oggi individuiamo come una “battaglia di civiltà” a difesa della dignità di ogni operatore dello Sport.

Non faremo un passo indietro, non accetteremo contentini economici o palliativi fiscali. Noi vogliamo lavorare e farlo nell’unica forma che conosciamo: rispettando le regole! Lasciamo a Lei ed al suo Governo le decisioni ed i provvedimenti necessari a consentirci le riaperture, onde non incorrere nella disobbedienza civile a cui ci siamo determinati dal prossimo lunedì 2 Novembre 2020. E’ nostra ferma intenzione, infatti, riaprire le nostre strutture, in tutta sicurezza, al massimo lunedì 2 Novembre.

Attendiamo fiduciosi un Suo riscontro positivo e di comprensione della tragedia in corso, perché purtroppo, molti di noi non ce l’hanno fatta a riaprire e noi non vogliamo seguire il loro triste destino. Non ci faccia morire come settore, non lo faccia.

Noi da liberi Cittadini italiani saremo al Suo fianco, ma se costretti difenderemo i nostri diritti ed il futuro dei nostri figli, anche da Lei”.

Comitato Spontaneo per lo Sport – Reggio Calabria