Cultura

Reggio Calabria e Messina, parola d’ordine Street Art per ritrovare la bellezza

La riqualificazione degli spazi, dei quartieri e quindi della città riparte dal “colore”. L’arte, le immagini, i contenuti che diventano simboli e messaggi sui muri, sulle facciate dei palazzi che “decorano”, ma fanno riflettere. Street art, murales, graffiti? Nessuna confusione, ma tutte forme d’arte distinte che “invadono” e riqualificano gli spazi urbani restituendo spesso bellezza alla collettività, laddove insisteva la bruttura e il degrado.

Linguaggio artistico mondiale

Street Art Messina

Un giro del mondo, seguendo la linea di queste forme d’arte, che ci mostra opere di straordinaria bellezza. “Azioni” che cambiano il volto delle città e che in alcuni casi diventano vere e propri attrattori turistici. Opere, spesso, gigantesche che sovrastano e si impongono sui luoghi con la potenza dell’arte. La creatività che combatte dalla parte del senso civico e del rispetto. Uno stile che nasce in Sud America, importante esponente del secolo scorso ad esempio l’artista Diego Rivera e che piano piano invade l’Europa e l’Italia. Una forma d’arte che ha molti linguaggi, alcuni “non autorizzati” se pensiamo a Bansky, l’artista misterioso che “colpisce” le pareti pubbliche e lascia messaggi profondi capaci di scuotere le coscienze collettive.

Anche Reggio e Messina

Stree Art Messina

Anche le città dello Stretto da qualche tempo scoprono questo linguaggio unico, Messina per prima e adesso Reggio Calabria che nei giorni scorsi ha annunciato il taglio del nastro (25 aprile) per due nuovi murales che andranno ad “arricchire” la zona del Largo Botteghelle. Due opere, realizzate da artisti di fama internazionale Daniele Geniale e Luis Gomez de Teran. Opere che celebrano Pasquale Brancatisano, nome di battaglia Malerba, reggino di Samo, eroe della Resistenza. Un contadino, che con umiltà e grande senso di giustizia, lottò da partigiano contro il nazifascismo. E poiTeresa Gullace, di Cittanova, venne uccisa dai soldati tedeschi nel 1944. Immolò la propria vita per amore del più alto dei valori: la libertà.

I commenti social

E una volta apparse le immagini dei lavori in corso sui social non sono mancate le reazioni e i commenti, per lo più positivi ed entusiasti. Un plauso generale, segno che la fame di bellezza e decoro è altissima, che i cittadini ambiscono ad una città “estetica” oltre che etica. Una città capace di parlare attraverso le forme e il colore, di raccontare la sua storia grazie ad Opere sempre visibili, fuori dai musei, opere “parlanti” e sempre fruibili allo sguardo e alle menti dei cittadini. Una cultura, quindi che conquista spazi senza invaderli, che educa nuovamente alle forme della bellezza.