REGGIO CALABRIA – In un periodo come questo di crisi profonda, gli aiuti dal governo sono fondamentali sia per le regioni che per le singole città, per questo l’associazione ETHOS si espone in prima persona spiegando con un comunicato la questione del baratto amministrativo e della pace fiscale.
Nel comunicato viene spiegato come “Qualche giorno addietro il consiglio comunale ha approvato delle linee d’indirizzo in materia di fiscalità locale, tra le più importanti citiamo: la richiesta da presentare alla corte dei conti per richiedere che venga certificata la solvibilità economica del comune e quindi revocato lo stato di predissesto contabile e l’impegno ad adottare il baratto amministrativo nei confronti di quei cittadini che si trovano a dover scontare una posizione debitoria riguardante le imposte comunali. Chiaramente sulla prima non possiamo che augurarci che la Corte dei Conti approvi la richiesta del Comune e che conseguentemente le aliquote delle imposte comunali possano essere riportate a valori più consoni alle nostre possibilità economiche ed anche alla qualità dei servizi erogati, fin qui sinceramente scadenti. Sulla seconda ci permettiamo invece di far emergere alcune criticità, pur nella condivisione del provvedimento”.
“In buona sostanza tutti coloro che si trovano nelle condizioni di dover ancora versare imposte comunali per anni pregressi alle casse comunali, possono prestare attività lavorativa, “barattando” la loro prestazione con il debito accumulato. Nella speranza che questo regolamento sia preparato in tempi rapidi, ci permettiamo di far presente che stando alle notizie apparse anche su pubblicazioni recenti, la quantità di persone che sono debitrici nei confronti delle casse comunali è di circa il 47% della popolazione. Se così dovesse essere troviamo difficile, vista anche l’età media della popolazione reggina, che tutti possano prestare attività lavorativa per il Comune”.
Infine viene spiegato come “è indispensabile promuovere “una pace fiscale” sui tributi locali che si affianchi al baratto amministrativo e che permetta, in base alla propria dichiarazione I.S.E.E. e quindi alla propria capacità contributiva, di sanare le pendenze contributive in atto e di fare emergere anche gli evasori totali che così finalmente verrebbero attratti nella platea contributiva generale. Speriamo di poter contribuire alla ripresa della nostra città con delle proposte, pensiamo, fattibili e non strumentali, chi grida non ha più ragione degli altri”.