Li abbiamo lasciati disperati, ma nello stesso tempo colmi di speranza in vista di un incontro risolutivo con il direttore dell’ASP di Reggio Gianluigi Scaffidi. Stamattina, però, hanno dovuto ingoiare un nuovo boccone amaro. Loro, le 15 famiglie che da due anni si battono per aver riconosciuti i diritti dei figli affetti dalla sindrome autistica. L’incontro con il direttore non ha portato i frutti sperati anzi ha rimescolato le carte che fin ad ora sembravano chiare e inequivocabili.
“Abbiamo appena concluso l’incontro con il dottore Scaffidi che ci ha comunicato l’illegittimità della determina prodotta dal dottore Malori che, appunto, determinava il rimborso delle spese sostenute per le terapie dalle famiglie costrette a valersi di strutture private in quanto non esistono strutture pubbliche capaci di sostenere le terapie ABA. ” – chiarisce questo, con la voce palesemente rotta dall’emozione e dalla frustrazione una delle mamme, Angela Villani presidente dell’associazione il Volo delle Farfalle- evoluzione autismo.
“L’Asp ha delle regole, così ha precisato il direttore, per le quali non si possono pagare terapie che non siano fatte in strutture accreditate o private accreditate. Salta quindi l’accordo fatto con gli ex commissari, qualche tempo fa, in quanto non ha nessuna validità.” chiarisce ancora Angela Villani. Scaffidi si è dimostrato comunque disponibile ed ha annunciato di voler fare, nei prossimi giorni, un bando utile ad assumere personale specializzato per l’autismo, inoltre ha espresso la volontà di farsi portavoce dei bisogni delle famiglie con lo stesso commissario regionale Longo e sostenere un incontro tra le parti al più presto.
La vicenda a questo punto si complica. Due anni di manifestazioni, sciopero della fame e della sete facendo fede ad una delibera che solo oggi si scopre non essere legittima per le regole dell’ASP. Accordi presi con gli ex commissari, è utile ricordare che solo da un paio di mesi è in carica il dottore Scaffidi. Accordi che hanno spinto queste famiglie a manifestare quasi ogni settimana chiedendo a gran voce diritti che “sembravano” legalmente riconosciuti e scoprire invece solo stamattina la non validità. Qualcosa sicuramente non ha funzionato in questi due anni, qualcosa che ha pesato sull’economia delle famiglie, sul loro benessere psichico e fisico e che nessun contributo, nessun bando potrà mai sanare.