Soppressione e occultamento di atti veri e falsità ideologica sono le accuse contestate, a vario titolo, ai nove indagati nell’inchiesta su presunte irregolarità nella realizzazione di un complesso edilizio residenziale a Ganzirri in via Lago Grande. Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone e il sostituto Beatrice Ronchi hanno chiuso le indagini che vedono come indagato anche l’ex procuratore aggiunto del Tribunale di Messina, Pino Siciliano. Oggi gli agenti della Squadra Mobile, diretti dal vicequestore Giuseppe Anzalone hanno notificato l’avviso di conclusione indagini oltre che a Siciliano anche a Giuseppe Palamara, Ivan Palamara, Giovanni Franchina, Aldo Bruzzano, , responsabile della polizia ambientale della Polizia municipale, Manlio Minutoli, capo area del coordinamento politica del territorio del Comune di Messina Antonino Martella, direttore sezione tecnica dell’ufficio servizio istruttoria progetti, Francesco Marmino, dirigente sezione tecnica e Rita Melita, dipendente del settore di polizia ambientale della Polizia municipale. In particolare secondo la procura reggina gli imprenditori Ivan Palamara, Giuseppe Palamara e Giovanni Franchina avrebbero sottratto e distrutto alcuni allegati al progetto per la realizzazione del complesso residenziale di via Lago Grande, depositati all’ufficio urbanistica del Comune,e li avrebbero sostituiti con altri allegati falsificati.
L’ipotesi di falso è invece contestata a Minutoli, Martella, Marmino, Melita, Bruzzano. Dalle indagini della Squadra Mobile su fatti del 2006 viene evidenziato che Minutoli, Martella e Marmino nella relazione tecnica del febbraio di quell’ann, avrebbero attestato la regolarità delle tavole e delle relazioni tecniche allegate al progetto, omettendo di attestarne la falsità. La Procura reggina contesta inoltre a Minutoli, Martella, Marmino, Melita, Bruzzano e Siciliano l’ipotesi di omessa denuncia proprio per non aver denunciato il fatto.