Si potrà richiedere, entro le ore 12 del prossimo 22 marzo, il contributo per la riduzione/abbattimento delle spese sostenute dai genitori per la frequenza delle scuole per l’infanzia pubbliche, private (autorizzate e accreditate) e paritarie per l’anno educativo/scolastico 2020/2021.
A darne notizia sono gli assessori comunali alle Politiche sociali ed all’Istruzione, Demetrio Delfino e Rosanna Scopelliti, che, in una nota stampa, spiegano: “I soggetti beneficiari del contributo, erogato sotto forma di voucher, sono le famiglie dei bambini residenti nel Comune di Reggio Calabria frequentanti i nidi d’infanzia comunali (Archi, Gebbione e Aziendale presso il CeDir); i nidi d’infanzia privati, autorizzati al funzionamento e accreditati ai sensi del Regolamento Regionale numero 9 del 2013; le scuole dell’infanzia funzionanti in possesso del riconoscimento della parità, ai sensi della Legge numero 62 del 2000”.
La domanda, redatta in carta semplice, utilizzando esclusivamente il modello di domanda predisposto, dovrà essere obbligatoriamente sottoscritta dal genitore e dal gestore del servizio. Le richieste, debitamente compilate, dovranno pervenire esclusivamente ad uno dei seguenti indirizzi di posta elettronica: servizi_sociali@pec.reggiocal.it oppure infanzia@reggiocal.it e dovranno riportare, come oggetto: “Nome e cognome del richiedente – Domanda per la concessione di contributi per l’abbattimento delle rette sostenute dalle famiglie”.
“L’iniziativa – hanno aggiunto Delfino e Scopelliti – rientra nella volontà dell’amministrazione di promuovere il Sistema integrato di educazione e di istruzione per i bambini in età compresa dalla nascita fino ai sei anni, costituito dai servizi educativi per la prima infanzia (nidi e micronidi) e dalle scuole dell’infanzia paritarie.
La famiglia rappresenta un valore fondamentale per la crescita e la formazione dei cittadini del futuro. È importante individuare strumenti che possano agevolare le economie dei genitori in un momento particolarmente difficile, segnato da una tremenda pandemia che ha ampliato situazioni di precarietà e crisi. È un obbligo, quindi, fare ogni sforzo possibile affinché anche questo tempo possa passare in condizioni di serenità”.