REGGIO CALABRIA – Ormai è prossima alla fine – per fortuna – l’agghiacciante disavventura degli utenti del Cimitero monumentale di Condera.
Nel principale camposanto di Reggio Calabria, erano aumentate fino a diventare 60 le bare stipate per settimane negli appositi locali dell’ala nuova, nelle due sale mortuarie dell’ala vecchia e persino in chiesa…
Ieri però, finalmente collaudati 153 nuovi loculi, hanno avuto inizio le tumulazioni dei feretri.
Nella prima giornata d’operazioni, sono state inumate 12 salme; da oggi in avanti, si procede al ritmo di 15 al giorno, per accantonare il fattaccio tra i brutti ricordi entro il week-end e restituire ai defunti piena dignità.
«Col Cimitero centrale di Condera, ormai, non avremo più problemi: questi 153 loculi nuovi ci “danno respiro” rispetto al pregresso e ai nuovi feretri che arriveranno – spiega a Tempostretto l’assessore al settore Rocco Albanese -. Altri loculi sono peraltro in consegna. All’orizzonte, invece, sia per quanto riguarda Condera ma soprattutto per gli altri 22 camposanti della città, per la “normalizzazione” dei flussi il Comune necessita del dissequestro delle aree cimiteriali cui sono stati apposti i sigilli in precedenza».
Infatti, una volta revocato il sequestro di queste zone del sito di Condera, la ditta incaricata – che nel frattempo sarà formalmente titolare dell’appalto: la gara è in svolgimento – potrà asportare quintali di rifiuti speciali e così “liberare la strada” alla partita doppia delle estumulazioni dei feretri già inumati da almeno trent’anni e delle corrispondenti tumulazioni di altre salme.
Se la mancanza di loculi ulteriori nei cimiteri periferici è un dato reale, sotto il profilo strettamente numerico non assume dimensioni tali da poter preoccupare l’Ente locale reggino. «Parliamo di uno-due feretri in esubero per ognuno dei camposanti diversi da Condera – rassicura Albanese -, tuttavia è nostro preciso dovere e nostra intenzione assoluta portare l’intera vicenda alla normalità. Il cimitero è un luogo sacro, noi vogliamo rispettarlo fino in fondo».