Ci sarà anche don Luigi Ciotti, martedì prossimo alle ore 17:30 all’auditorium San Paolo, al battesimo pubblico di “Reggioliberareggio”, il cartello, promosso dal coordinamento reggino di Libera, dalla Federazione antiracket italiana e da oltre una cinquantina di associazioni, che ambisce ad essere riferimento per chi è colpito dal fenomeno del pizzo. Stamattina, nei locali della Curia arcivescovile, il coordinatore locale di Libera Mimmo Nasone, all’insegna dello slogan “La libertà non ha pizzo”, ha illustrato l’iniziativa ‘antindrangheta. «É un segnale forte alla città: servono una conversione e una rivoluzione – ha detto Nasone – c’è una sottocultura che localmente sta pervadendo l’imprenditoria e non solo, basata sul messaggio: “la mafia ti protegge, lo Stato no”. Siamo partiti in questo percorso un anno e mezzo fa, dal basso, lavorando con costanza e in modo silente. L’obiettivo è creare una rete protettiva che sostenga ed incoraggi chi denuncia, ma anche che sviluppi il consumo critico e responsabile – ha continuato – il cittadino che denuncia deve essere tutelato, dobbiamo far in modo che chi lo fa diventi esemplare per gli altri e che nessuno si penta di farlo. Abbiamo costituito un movimento trasversale, non ci sono barriere ideologiche – ha concluso Nasone – la ‘ndrangheta è un aspetto che interessa tutti». La rete solidale tra società civile e chi non paga e/o smette di pagare, arrivata finora a mille sottoscrittori contando anche i singoli cittadini, vuole sostenere le vittime del racket che hanno denunciato, accompagnare alla denuncia di chi non l’ha ancora fatto, promuovere il consumo critico e responsabile, sensibilizzare ed informare nelle scuole, nelle università e non solo. Vanno avanti, intanto, le attività del cartello antiracket volte alla propria crescita: dopo aver stilato, mediante il lavoro di un apposito osservatorio, un elenco informale di cinquanta ditte non paganti ancora da ufficializzare, inizierà, tramite gli scout, una distribuzione a tappeto di lettere ai commercianti di tutta la città per far sì che questa lista venga incrementata. E sicuramente, andranno oltre queste di natura sociale: Libera e gli altri attori del movimento antiracket reggino annunciano un loro impegno anche a livello politico, ad esempio, con il miglioramento della legge 44/99 sul fondo di solidarietà per le vittime delle richieste estorsive e dell’usura e il perfezionamento-applicazione della legge antiracket e antiusura della Regione 31/08, ma anche amministrativo, con la detassazione, ad esempio, delle tasse comunali e provinciali per le vittime del pizzo e la ridefinizione del rapporto con le banche.