Primo maggio: manifestazione nazionale di Cgil, Cisl e Uil a Rosarno

Dopo Locri, Rosarno. La manifestazione nazionale per festeggiare il Primo maggio fa nuovamente tappa in provincia di Reggio. Quattro anni fa, infatti, dopo l’omicidio del presidente del Consiglio regionale Francesco Fortugno, la celebrazione nazionale della festa di tutti i lavoratori si era svolta nella cittadina ionica. Quest’anno, invece, dopo i cosiddetti “Fatti di Rosarno”, sarà il centro pianigiano ad ospitarla. L’iniziativa che avrà luogo a Rosarno, fortemente voluta dalle tre segreterie nazionali, si articolerà, come tradizione, in un momento politico-sindacale e in un altro ludico. La scaletta del programma prevede il concentramento dei partecipanti alla Rognetta, la loro partenza in corteo alle 9:30 e il loro arrivo circa un’ora dopo a piazza Valarioti. In quel sito, intorno alle 10:30, parleranno i tre leader nazionali Guglielmo Epifani (Cgil), Raffaele Bonanni (Cisl) Luigi Angeletti (Uil), così come un lavoratore del porto di Gioia Tauro, una ragazza extracomunitaria laureatasi in Italia, un giovane disoccupato e il rappresentante dei sindaci della Piana. Alle 11:30, poi, ci sarà il collegamento con il Quirinale, dove il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano premierà i Cavalieri del lavoro. E a seguire, infine, si svolgerà una serie di spettacoli di artisti locali. Al primo maggio di Rosarno si attendono delegazioni di lavoratori e cittadini da tutte le province calabresi. Intanto fervono gli impegnativi preparativi da parte della triplice sindacale locale, sia organizzativi che nel coinvolgimento della società civile. Il segretario generale della Cisl provinciale Cosimo Piscioneri, il segretario generale della Uil provinciale Pino Zito e il segretario generale della Cgil Reggio-Locri Francesco Alì spiegano il senso della giornata di Rosarno. «Dopo quello di Locri del 2006, la manifestazione nazionale del Primo maggio si svolge nuovamente in provincia di Reggio – ha detto Zito – dobbiamo mettercela tutta, tutti insieme». «I temi sono quelli di quattro anni fa – ha dichiarato Alì – a Rosarno se ne aggiungerà un altro: quello dell’integrazione. La situazione non è cambiata, ma c’è una grande attenzione del sindacato». «Dopo i fatti di Rosarno, sulla nostra realtà è stata aperta a livello nazionale una finestra fortemente negativa – ha infine affermato Piscioneri – questa manifestazione vuole dimostrare che la nostra è una terra d’accoglienza e non di razzismo». E’ stato parere comune dei tre sindacalisti, inoltre, che la celebrazione nazionale del Primo maggio a Rosarno, nell’ottica di rilanciare l’azione sindacale unitaria e sollecitare il governo per l’apertura di un tavolo sui problemi della Calabria, è un’occasione da non sprecare.