“L’ultima provocatoria esternazione del consigliere Antonino Caridi rende alla perfezione la levatura di un’opposizione votata esclusivamente al dileggio, alla disinformazione ed alla denigrazione. Non una proposta, non un’idea costruttiva sulla quale imbastire un confronto, ma solo attacchi sterili, privi di qualsivoglia fondamento, parole vacue che puntano a distruggere e che non offrono alcun tipo di soluzione ai problemi.
Chiedere, oggi, le dimissioni dell’assessore Rocco Albanese è, infatti, una sortita senza senso, una pretesa più utile al compiacimento politico personale, ma deleteria per l’intera comunità che, invece, ha bisogno di punti di riferimento operativi e costantemente presenti sul territorio come, per l’appunto, l’assessore Albanese sa perfettamente essere”.
Il gruppo consiliare del Partito democratico a Palazzo San Giorgio si stringe attorno al delegato alle Manutenzioni nella giunta Falcomatà e replica duramente agli addebiti mossi dall’esponente di Forza Italia. “Invocare, soprattutto in questo particolare momento, la testa dell’assessore Albanese – dicono dal PD – è una mossa talmente maldestra che ci spinge a credere che, nello specifico, Caridi abbia davvero bisogno di approfondire competenze e sensibilità istituzionali e politiche.
C’è da chiedersi, infatti, come si possa svolgere in maniera appropriata la funzione di consigliere comunale ignorando, o fingendo d’ignorare, che per l’attuale crisi idrica non possa bastare una diversa distribuzione del prezioso liquido. È proprio l’acqua che manca, a causa della gravissima siccità, accentuata dal caldo-record di quest’estate. Un consigliere comunale non può non saperlo”.
Il Partito democratico, dunque, respinge al mittente accuse che definisce “rozze e stucchevoli” sottolineando come “non solo in Calabria, ma nell’intero Paese, si stia assistendo ad un progressivo imbarbarimento della classe politica e dirigente”. “Tuttavia – continuano – crediamo non si possa fare politica in maniera così tanto superficiale; non sono davvero accettabili esternazioni pubbliche fondate sulla disinformazione col solo scopo di disorientare i cittadini col rischio di alimentare odio ed intolleranza sociale. Su tutto questo, Caridi e quanti goffamente lo consigliano e circondano, dovrebbero seriamente riflettere”.