REGGIO CALABRIA – Non ne possiamo più: Reggio è morta! Al grido di questo slogan, il centrodestra ‘di popolo’ prepara una grande manifestazione di piazza nel tentativo di scalzare il sindaco sospeso Giuseppe Falcomatà & co.
La malcelata sostanza è che, anche attraverso le iniziative di piazza, si cerca la via della “spallata”. Accantonata definitivamente l’ipotesi delle dimissioni dei consiglieri comunali di minoranza, intanto perché le “altre due” opposizioni non sarebbero disponibili e poi perché sotto la soglia dei 17 consiglieri resterebbero improduttive d’effetti (tranne eventuali surroghe a favore dei primi dei non eletti in ciascuna lista e via andare, a scorrimento), il centrodestra è convintissimo di poter centrare l’obiettivo in un altro modo: attraverso una “sollevazione di popolo”. Che non dovrebbe neppure passare – quantomeno non in modo centrale – attraverso la contestazione a Falcomatà e alla sua Giunta del 2015 della condanna già intervenuta in due diversi gradi di giudizio.
E infatti, al di là di un claim che potrebbe forse far presa anche al di là del perimetro politico del centrodestra…, le obiezioni mosse già in grafica sono ben diverse: «Carenza idrica, strade dissestate, rifiuti e degrado ovunque, servizi inesistenti, tasse alle stelle».
E poi l’hashtag evocativo: #salviAmoReggio, dove l’eco dell’amore per la città non può che far sovvenire alla mente recenti e più remoti slogan elettorali.
L’appuntamento è per le 17 di sabato 26 novembre per un «corteo popolare» da piazza De Nava a Palazzo San Giorgio, sede del Comune.