REGGIO CALABRIA – Dopo le manifestazioni di protesta in Piazza San Demetrio a Mosorrofa dello scorso 7 maggio, dove era stato anche prodotto e sottoscritto documento da 325 cittadini e inviato al prefetto, e dopo la denuncia di sabato scorso che ha portato in Piazza Italia oltre 250 abitanti di Mosorrofa e Sala di Mosorrofa, ieri una delegazione con a capo il presidente del Comitato di Quartiere Mosorrofa, Pasquale Andidero, composta da Giuseppe Nicolò, vicepresidente e Paolo Cotrupi, segretario e amministratore, dal parroco della parrocchia don Domenico Labella, dal medico di medicina generale della frazione, Antonino Pellicanò, dal redattore capo dell’Eco di Mosorrofa, giornalino parrocchiale, Demetrio Sorgonà e da un esperto, che si è occupato per tanto tempo di progettazione, Suraci Domenico, è stata ricevuta dal prefetto Massimo Mariani alla presenza del sindaco facente funzioni Paolo Brunetti.
Nel corso dell’incontro, il presidente Andidero ha esposto al prefetto le ragioni del perché di questa assise ribadendo tutte le problematiche irrisolte che hanno costretto la popolazione mosorrofana alla protesta: “spazi per bambini, ragazzi, giovani, adulti e anziani inesistenti; strada San Sperato Mosorrofa che necessita di una totale risistemazione a rischio della vita di chi quotidianamente la percorre; acqua che, alle soglie di un’altra estate, fa rivivere la paure per le tragedie degli anni passati; discarica e spazzatura; cimitero”.
Durante l’incontro il sindaco Brunetti si è impegnato nell’immediato, indicando alcune prospettive soprattutto riguardanti la strada, “di tappare le buche e cercare di risolvere il contenzioso che blocca i lavori in contrada Placa, per l’acqua, a breve dovrebbe concludersi il nuovo allaccio, per il campo sportivo o centro polifunzionale ha indicato un nuovo progetto nell’ex campo in zona cimitero”.
Molti interventi della delegazione si sono soffermati su quest’ultimo punto, “prima non comprendendo – si legge in una nota – come un progetto che andava bene due anni fa a Bufano ora non si può più realizzare per problemi idrogeologici e chiede di poter visualizzare la relazione del geologo. A questo proposito è stata presentata una richiesta di accesso agli atti che non ha avuto ancora risposta, e in seconda istanza chiede di poter intervenire sulla progettazione in atto perché teme la realizzazione di opere non consone alle esigenze del territorio”.