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Reggio. Il Pd non molla sul caso Di Furia: “Occhiuto non parla ma deve rimuoverla”

REGGIO CALABRIA – Colpisce il silenzio finora tenuto dal commissario e presidente Roberto Occhiuto sul caso della nomina irregolare del direttore sanitario dell’Asp di Reggio Calabria, che il Pd ha fatto emergere con un’interrogazione nel Consiglio regionale calabrese”. Con queste parole, il Partito democratico della Calabria torna a chiedere con una nota ufficiale “la rimozione dall’incarico del direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Lucia Di Furia, che aveva il preciso obbligo di controllare – sottolineano i dem calabresi – il possesso dei requisiti da parte del professionista individuato, poi nominato benché non presente in alcuno degli elenchi regionali degli idonei al ruolo questione”. “Di Furia – spiegano i dem – è il responsabile principale di questa vicenda, perché, secondo la legge, quale direttore generale era lei e non altri a dover valutare e verificare le domande e i curricula pervenuti, al fine di nominare il direttore sanitario aziendale dopo l’accertamento del possesso effettivo dei requisiti”. “Questa storia – incalzano i dem calabresi – è molto grave per la tenuta della credibilità del Servizio sanitario della Calabria, che negli anni ha sofferto grossi problemi di disorganizzazione, di condizionamento mafioso e anche politico, di violazione delle regole e di incapacità gestionale”. “Il personale sanitario e l’intera comunità della Calabria hanno bisogno di risposte certe, a volte anche immediate e nette. Ora Occhiuto – conclude la nota del Pd calabrese – ha il dovere morale, istituzionale e politico di sostituire Di Furia, altrimenti farà passare un messaggio totalmente sbagliato e inaccettabile”.

Falcomatà: “Asp di Reggio in totale confusione, il Direttore Di Furia rassegni le sue dimissioni”

“E’ incredibile quanto sta avvenendo all’Asp di Reggio Calabria. Nel marasma generale, di fronte a centinaia di operatori, associazioni, comitati, che protestano per la mancata erogazione del sacrosanto diritto alla salute, che dovrebbe essere prerogativa di tutti i cittadini, l’illegittima nomina del direttore sanitario, oggi dimessosi, è la più classica delle gocce che ha già fatto traboccare il vaso. Il Direttore generale Di Furia dovrebbe semplicemente prenderne atto e rassegnare le proprie dimissioni, ancora prima che il governo regionale si svegli dal proprio torpore fatato rimuovendola dal delicatissimo incarico che ricopre”. E’ quanto afferma il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà anche nella sua qualità di Presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asp.

“La vicenda solertemente scoperchiata dall’interrogazione del Consigliere regionale Giovanni Muraca e giustamente rimarcata dal Senatore Nicola Irto, sulla quale il Direttore Di Furia avrebbe dovuto a suo tempo vigilare, è solo l’ultima in ordine di tempo di una sequela di circostanze che evidenziano tutti i limiti di questa gestione. Ci riferiamo all’annunciato taglio orizzontale delle guardie mediche che riguarda addirittura la metà dei presidi esistenti, alla chiusura dei poliambulatori e dei laboratori di analisi pubblici, ma anche alla lunga ed intricata vicenda delle strutture psichiatriche o quella, davvero incredibile, dei microinfusori per pazienti diabetici, per lungo tempo assenti e poi magicamente riapparsi dopo le proteste delle famiglie”.

“E’ evidente è che si tratti solo della punta di un enorme iceberg che sottende un’organizzazione approssimativa e precaria della sanità sul nostro territorio. L’impressione, peraltro malcelata dalla stessa Dottoressa Di Furia, è che il Direttore Generale dell’Asp sia già con le valigie pronte, nell’imminenza di chiudere la sua esperienza in riva allo Stretto. A questo punto – conclude il sindaco – ritengo ragionevole che il Direttore rompa gli indugi e le chiuda quelle valigie. Faccia un favore a se stessa e al territorio, che ha diritto ad una governance stabile e ben organizzata, e rassegni le proprie dimissioni anticipate”.