Coronavirus

Coronavirus in Calabria, l’affondo della Cgil reggina contro il commissario

“E’ passato più di un anno dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, a livello mondiale e nazionale tanto si è fatto o almeno si è cercato di fare, per adottare misure di contrasto concrete alla propagazione del virus. La Calabria, in un quadro generale comunque devastante, – così Gregorio Pititto, segretario provinciale della CGIL per Reggio Calabria – riesce a contraddistinguersi, comunque, a tutt’oggi, in negativo. La nostra regione, difatti, ancora una volta risulta essere fanalino di coda anche in questa drammatico momento storico. Ad aggravare la situazione già desolante visti gli scandali che la politica locale non ha risparmiato alla popolazione calabrese – continua Pititto – si aggiunge l’evidente e continua incapacità gestionale ed organizzativa della dirigenza preposta a porre in atto azioni efficaci, dimostrando, nonostante i riflettori puntati sulla nostra terra, di essere priva di una visione, che focalizzi priorità e mostri quella responsabilità necessaria e quel senso del dovere e del rispetto nei confronti dei cittadini. Più volte abbiamo assistito a trionfalismi infondati, che pubblicizzavano l’avvio delle prenotazioni per i soggetti fragili. Indicate dalla Regione anche le procedure volte a sopperire alla carenze informatiche di una piattaforma, che inspiegabilmente non riconosce codice fiscale o patologie”. E invece. La situazione appare molto difficile per chi ha uno stato di salute precario.

Gregorio Pititto, segretario provinciale Cgil

“E’ necessario ripercorrere, però, brevemente i passaggi che – rammenta Gregorio Pititto – hanno portato all’uso della suddetta fantomatica piattaforma e alla presenza/assenza in essa dei dati utili alle esigenze pandemiche. La gestione manuale dei dati dei pazienti in uso ancora nel 2010, è stata poi sostituita nel luglio dello stesso anno dal sistema informatico. Successivamente la vecchia tessera sanitaria è stata convertita a far data dal 2011 in Tessera Sanitaria – Carta Nazionale dei Servizi, che grazie alla presenza di un microchip, avrebbe dovuto permettere al cittadino di accedere alle cure del servizio Sanitario nazionale, quali prenotazioni di esami, acquisto dei farmaci, visite specialistiche ed oggi indispensabile per la prenotazione del vaccino. Oggi dopo anni i nodi vengono al pettine. Scandaloso: mancano i dati, quei dati essenziali che consentirebbero, oggi, al cittadino di essere riconosciuto dalla piattaforma come soggetto fragile. Nell’ultimo mese si sono alternati sistematicamente su un fronte proclami e false soluzioni pubblicizzando link e indirizzi mail da parte del Presidente F.F. Spirlì e del Commissario ad acta il Prefetto Longo risolutivi, dall’altro le continue proteste e le ripetute segnalazioni dei calabresi, che non riescono a registrarsi per prenotare la somministrazione del vaccino”.

Nell’analisi del segretario provinciale cigiellino, è “sconcertante e grave che un Commissario ad acta del calibro del Prefetto Longo si conceda la libertà di offendere i cittadini accusandoli di non sapere compilare il form on line o di non rientrare nelle categorie previste come destinatarie delle vaccinazioni, pertanto esclusi dalla piattaforma. Perché con la stessa foga l’esimio Commissario non ci spiega come mai ad oggi non ha istituito una Task Force che ponga fine al disagio causato dall’inefficienza amministrativa e politica? Perché non ha fornito indicazioni precise ai medici di famiglia su cosa e come inserire a sistema i dati necessari afferenti le diverse patologie caratterizzanti i tanti soggetti fragili? O ancora – attacca Pititto – perché non si assume la responsabilità insieme al Presidente F.F. di quei 60.000 soggetti dell’ASP della Provincia di Reggio, tra i quali certamente un considerevole numero di fragili, che non potranno mai essere riconosciuti dalla piattaforma, non perché incapaci, ma perché, semplicemente, nessuno si è premurato di associare il loro nome alla patologia da cui sono affetti? Perché ha risposto con il silenzio alle segnalazioni di coloro i quali hanno comunicato delle anomalie e non ha provveduto invece a trasmettere alle ASP competenti i loro nominativi per aiutarli a risolvere una difficoltà nella maggior parte dei casi certamente non loro imputabile? Perché le prenotazioni per i soggetti fragili, così come avvenuto per gli over 80, vengono assegnate in presidi anche a decine di km dalla residenza, creando notevoli disagi e mettendo in pericolo la vita di coloro i quali avrebbero invece necessità di maggiore riguardo? Quanto dovranno ancora attendere i soggetti fragili allettati?”, si chiede tra l’altro il segretario provinciale della Cgil.
Ecco perché, stando ai vertici reggini della Cgil, “chi ci governa ha sulla coscienza le conseguenze nefaste di ogni inadempienza commessa, insensibile, spiace pensare, al migliaio di morti per COVID-19 di questo lunghissimo e malaugurato anno. Vergognose – aggiunge – le risorse stanziate negli anni, fior di milioni di euro spesi, penso ad es. ai 36 milioni di euro per il Sec-Sisr (Sistema Informativo Sanitario Regionale) per una digitalizzazione nel 2021 ancora inesistente, mal gestiti da una classe dirigente scelta, perché affetta evidentemente dalla patologia cronica tipica di chi gioca a perdere, ma a perdere inaccettabilmente sono tutti i Calabresi, privati di un Sistema Sanitario dignitoso e di qualità. Adesso più che mai la Calabria – chiosa Pititto – ha bisogno di una Task force d’eccellenze con elevate capacità manageriali e una profonda conoscenza del Sistema Sanitario che riesca a far riemergere la nostra Regione da questo profondo stato di abbandono, di inerzia e di disinteresse in cui versa da ormai troppo tempo. La Cgil Reggio Calabria – Locri auspica nell’immediato uno scatto d’orgoglio del Commissario ad acta Longo; se in grado di assolvere al compito affidatogli bene, altrimenti il suo tempo è già scaduto”.