Finisce in bellezza la seconda edizione del Festival reading Balenando in Burrasca, per l’ultima serata infatti gli organizzatori la scrittrice Katia Colica e il musicista Antonio Aprile (associazione Adexo) regalano al pubblico un terzetto di autori fantastico: Grazia di Michele, Aldo Nove e Michele Caccamo. Tre voci per raccontare le donne, l’arte e la vita. ma già nel pomeriggio lo spettacolo aveva dato il meglio di se grazie alla performance teatrale frutto del laboratorio a cura del regista Matteo Tarasco che in soli tre giorni di intensa attività è riuscito a “tirar fuori” dai partecipanti momenti di alta intensità emotiva e di contenuti. Scenario del festival il Castello Aragonese, autorizzato dal settore cultura e patrocinato dal comune di Reggio Calabria.
Molto particolare l’installazione nella sala più grande del castello Aragonese. In “mostra” gli scritti inediti donati a Caccamo dalla poetessa Alda Merini, anima delicata e intensa che continua, con la sua poetica, a conquistare intere generazioni. Versi donati e nascosti da un cartoncino nero perché “non autorizzati dalle figlie di Alda” come ci racconta lo stesso scrittore: “sono frammenti, frasi flussi di pensiero che Alda “lascia su fogli sparsi” durante l’ultimo ricovero in manicomio (Taranto), non hanno nessun valore letterario perché è evidente il segno della follia. Noi eravamo amici, qualche anno prima di morire me li ha affidati. Una profonda elaborazione poi così ha dato vita al “Il segno clinico di Alda”. Gli eredi non mi permettono di esporle. Mi è stata chiesta una corresponsione in denaro, non ho ritenuto di farlo perché il suo è stato un dono d’amore e tale deve rimanere.”
A chiudere la serata i tre scrittori che verso il tramonto hanno dato vita ad un lungo momento magico esplorando i significati più intensi dell’animo umano. Storie speciali come quelle delle vita degli artisti Merini e Battiato o altrettanto straordinarie come le donne del bucaneve. Ed A. Nove a parlare e scrivere di Franco Battiato straordinario musicista e cantautore siciliano da poco scomparso “I suoni erano inauditi, ma facevano parte di me. Rarefazioni che avevo pur vissuto, anche se mai trovate espresse nel panorama musicale che mi circondava. Come un viaggio in abissi che contenevo. In un altro spazio. In un altro tempo. ” scrive e dice. Mentre la nota cantante Grazia di Michele ci conduce nel mondo, soprattutto al femminile, dei bucaneve “l’emarginazione esiste ovunque, mi sono ispirata alla vita reale quella in cui a volte i ragazzi non hanno la possibilità di sognare. Il bucaneve nasce grazie ad una profonda forza di volontà, ma infine vede la la luce.”
“Un evento che si conclude dopo una lunga settimana di iniziative, che coniuga passione, professionalità diverse arti. Una vera e propria contaminazione. Katia Colica e Antonio Aprile hanno messo in piedi un evento straordinario di rilievo nazionale grazie a grandi nomi e a Lucca Autori che il comune ha sostenuto convintamente. Questa è una modalità di fare cultura non solo come intrattenimento, ma anche come forma di investimento e formazione. L’evento ha dato ampio spazio anche agli artisti reggini. Insomma un livello culturale molto alto che ha portato lustro alla nostra città proiettandola ancora più forte nel mondo della cultura nazionale.” conclude l’assessore alle finanze e alle attività produttive Irene Calabrò.