REGGIO CALABRIA – “Diciamo un secco no rispetto a come si è arrivati, rispetto a come si sta arrivando, rispetto a tutte quelle che sono le fragilità, le inconsistenze, le incongruenze che ci sono dietro un’opera pubblica come questa, queste parole rivolte all’assemblea dal sindaco Falcomatà sanciscono, in chiusura del Consiglio comunale aperto sul Ponte, una netta posizione dell’amministrazione comunale di Reggio Calabria”. E’ quanto viene affermato in una nota dal movimento La Strada, all’indomani del Consiglio comunale aperto sul Ponte sullo Stretto. “Un Consiglio comunale molto partecipato, sia in interventi che in presenza della cittadinanza, che evidenzia la capacità di trasferire il dibattito dalle piazze e dalle strade nelle sedi istituzionali, dove le istanze delle persone che vedono minacciati le proprie case e i propri beni, delle persone che intuiscono come sulla propria terra incombano desideri che nulla hanno a che fare con gli interessi pubblici, diventano indirizzi politici, scelte amministrative.
Un percorso netto, di alto confronto, che, a partire dall’assemblea pubblica convocata il primo marzo
scorso da La Strada presso l’aula consiliare Battaglia, è stato in grado di mutare una timida critica delle
istituzioni locali ad alcuni approcci del Governo sul Ponte in una inesorabile bocciatura delle procedure, dei modi, dei tempi, delle argomentazioni, dei dati tecnici fin qui prodotti. Questo è stato fatto attraverso il reale ascolto dei territori, delle associazioni, dei sindacati, dei movimenti e partiti politici, dei corpi
intermedi che -con differenze e pluralità estremamente arricchenti- hanno presentato e discusso contenuti oggettivi che dimostrano il grande bluff del Ponte.
Culmine della discussione del consiglio comunale aperto è stata la mozione presentata da La Strada con il
consigliere Saverio Pazzano: una sospensione completa di qualunque attività complementare o propedeutica al Ponte, fino a quando non si avrà un progetto esecutivo. Il dato è estremamente significativo: solo il progetto esecutivo, se e quando sarà mai presentato, potrà dire che esistono realmente possibilità tecniche e denari per costruire il Ponte. Fino ad allora l’amministrazione comunale di Reggio Calabria dice no al rischio che il territorio diventi un cantiere, che le case vengano espropriate, che l’eventuale movimentazione di materiali inerti trasformi le nostre vallate in discariche. “Non nelle more della conferenza dei servizi, non nelle more del progetto di cantierizzazione, ma nelle more del progetto esecutivo”, è stato chiarissimo il consigliere Pazzano nel ribadire il succo della mozione. “Perché è solo alla presentazione del progetto esecutivo che sarà possibile discutere nel merito dell’opera. In assenza di questo non possiamo che trarre dai dati tecnici, fin qui critici, un dato politico: la sospensione di qualunque attività è il solo modo di tutelare il territorio dell’Area dello Stretto, di difendere gli interessi
della sua popolazione”. Insieme a questo la mozione, già approvata nella commissione comunale, chiede l’apertura di un Tavolo che veda tutti gli amministratori dell’Area dello Stretto a confrontarsi con il Governo sulle reali esigenze dei territori, su una programmazione di valorizzazione, mobilità, su contenuti presentati da chi rappresenta le comunità locali.
“Il senso della mozione che impegna il Sindaco e la Giunta noi lo possiamo assumere come impegno”.
Queste parole che chiudono l’assemblea consiliare aprono ora un terreno di confronto propositivo
per tutte le altre amministrazioni dell’Area dello Stretto. La Strada è contenta di avere aperto una
prospettiva di dialogo con le realtà democratiche e progressiste del territorio, a partire da una mozione che valorizza il “Principio di precauzione”, stabilito dalla legge, come elemento di dignità delle comunità dello Stretto e consegna agli amministratori un importante strumento politico-amministrativo”.