REGGIO CALABRIA – Niente Zone a traffico limitato, almeno per ora, a Reggio Calabria.
Avrebbero dovuto prendere il via questa sera, per restare operative fino al 30 settembre prossimo: il Comune, però, ha deciso di revocare il provvedimento.
Stamattina, andando in giro a documentare i preparativi, il cronista nulla ha trovato: niente depositi di materiale, niente transenne, zero tracce di segnaletica orizzontale. Il motivo è che le interlocuzioni diplomatiche erano andate avanti in maniera incessante rispetto alle forze politiche di minoranza e soprattutto con le associazioni rappresentative dei commercianti.
A metà mattina, la nota con la quale il presidente di Confcommercio Reggio Calabria Lorenzo Labate ha fatto sapere che l’Amministrazione comunale – dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti all’assessore comunale ad Attività produttive e Commercio Angela Martino – era stata molto attenta alle osservazioni di cittadini, esercenti, organizzazioni di vario tipo. E aveva deciso last minute di revocare la delibera.
«Così come Confcommercio ha duramente criticato il provvedimento per la mancanza della necessaria condivisione, allo stesso tempo ci sentiamo in questo momento di cogliere come segnale positivo la revoca delle Ztl. Inutile adesso pensare alla genesi del provvedimento – scrive Labate –. La cosa più importante, di fronte ad una criticità è non perseverare nell’errore ma cogliere il senso costruttivo della critica che viene posta e le ragioni alla base della stessa. Bel segnale da parte del sindaco Brunetti, dell’assessore Martino con la quale siamo stati in costante contatto in questi giorni “caldissimi” e di tutta l’Amministrazione».
Il nostro obiettivo, evidenziano peraltro dalla Confcommercio, «non è contestare o attaccare. Tutt’altro. Vogliamo costruire e, nel momento in cui l’Amministrazione accoglie le ragioni e le istanze della Comunità riconoscendone la fondatezza e, cosa non semplice, torna indietro, cogliamo favorevolmente il segnale e non possiamo che dimostrare soddisfazione.
Non faremo mancare il nostro supporto come già fatto in tutti questi mesi per programmare con l’Amministrazione iniziative condivise che vadano nella direzione di essere realmente di aiuto alle aziende e ai cittadini reggini».
Appena appreso del positivo epilogo della vicenda, anche il presidente di Confesercenti Reggio Calabria Claudio Aloisio s’è unito alle considerazioni appena citate.
«Prendere atto di una decisione errata e agire per modificarla è sinonimo di intelligenza, mai di debolezza.
La delibera delle Ztl era sbagliata. L’amministrazione ne ha preso atto ed è ritornata sui suoi passi grazie anche alle interlocuzioni costruttive e lontane dai “riflettori” di questi ultimi giorni.
Così come riteniamo doveroso criticare ciò che riteniamo dannoso per la città, crediamo sia altrettanto importante sottolineare le giuste decisioni. A maggior ragione quando, per prenderle, si ha il coraggio d’ammettere e correggere i propri errori.
Sicuramente – aggiunge Aloisio – la revoca della delibera avrà ricadute positive per i cittadini così come per le attività commerciali ed è per questo che, come Confesercenti Reggio Calabria, siamo soddisfatti dell’epilogo della vicenda».
Non esattamente su questa falsariga ‘buonista’ il gruppo consiliare di Forza Italia, che 48 ore fa aveva tenuto a ranghi serrati una dura conferenza stampa all’angolo tra via Roma e via Marina, in pratica lì dove avrebbe avuto luogo.
«Siamo lieti di apprendere che la delibera di istituzione della Ztl prevista per il centro storico che sarebbe dovuta partire da oggi verrà revocata.
Al di là della figuraccia fatta dalla maggioranza e sopratutto dall’assessore Angela Martino, che dimostra l’assoluta inadeguatezza nel ruolo che ricopre – così il capogruppo Federico Milia e gli altri tre componenti del gruppo consiliare a Palazzo San Giorgio -, per la prima volta in 8 anni questa compagine fa un mea culpa e libera i reggini che stavano insorgendo dopo quest’ultima trovata.
Venerdì mattina nel corso di una conferenza stampa tenutasi simbolicamente proprio all’inizio di questa fantomatica Ztl, avevamo con fermezza annunciato che sarebbe stato un disastro per i reggini e soprattutto per gli imprenditori del centro storico.
Un provvedimento che avrebbe causato enormi disagi ai residenti e che avrebbe svuotato la città per il resto dell’estate, come accaduto l’anno scorso con il fallimentare progetto-dehors. Per fortuna, in questa occasione l’Amministrazione sembra essersi folgorata sulla via di Damasco, nonostante qualche cittadino avesse già pagato la marca da bollo necessaria a ritirare il pass. Ad ogni modo, meglio tardi che mai».
Solo successivamente, sarebbe arrivato un laconico comunicato da Palazzo di città.
«La Giunta comunale di Reggio Calabria guidata dal sindaco facente funzioni Paolo Brunetti ha deciso con delibera approvata in data odierna la revoca della precedente deliberazione che rinnovava le Zone a traffico limitato su alcune vie del centro cittadino.
Contestualmente, la Giunta ha demandato al settore Polizia municipale e al settore Attività produttive l’adeguamento delle necessarie disposizioni di sicurezza per la gestione dei permessi di occupazione pubblico relativamente all’utilizzo di tavoli esterni alle attività commerciali».
Come da delibera di revoca (vedi foto), l’esecutivo Brunetti «ha inteso adeguare il precedente provvedimento individuando un punto d’equilibrio più adeguato ed efficace, tenendo conto anche del confronto con le associazioni di categoria, tra le legittime esigenze dei commercianti, provati da un lungo periodo di difficoltà causato dall’emergenza pandemica, e quelle dei cittadini residenti nelle aree interessate dalla precedente delibera, anche al fine di minimizzare i disagi al traffico veicolare, e dare comunque l’opportunità alle attività commerciali di utilizzare gli spazi all’aperto durante il periodo estivo.
A fronte di questa proficua interlocuzione ci aspettiamo adesso – così un caustico passaggio finale della nota – che le associazioni di categoria ci supportino nell’azione di controllo e monitoraggio degli abusi che alcuni esercenti perpetuano a danno di quelli che, nel rispetto della normativa vigente, autorizzati pagano regolarmente le tariffe».
Insomma – per ora almeno – non è dato sapere chi sia stato l’autore della genialata in base alla quale un residente per poter tornare a casa deve pagare (anzi: deve pagare 16 euro a veicolo autorizzato).
Non è dato sapere in quale direzione saranno apportate le modifiche, più precisamente.
Non è dato sapere entro quanto saranno apportate le modifiche, vista l’altra geniale idea di dare prima applicazione a un provvedimento di questo tipo nella settimana di Ferragosto, durante la quale peraltro è plausibile sia assente per ferie un rilevante numero d’assessori comunali, di consiglieri e ancor più di funzionari e dirigenti dell’Ente.
E, naturalmente, non è dato sapere se stavolta di tutto questo sarà data tempestiva comunicazione, previa larga – e, stavolta, trasparente – concertazione con organismi rappresentativi della cittadinanza e associazioni rappresentative dei commercianti.
In poche parole: revoca in autotutela da apprezzare, sì, ma l’Amministrazione sembra dover spiegare ancora parecchie cose ai reggini.
Evidentemente, non sono state solo queste le esternazioni sul tema. Nel senso che ce ne sono state parecchie prima; sui social network, in primis…
Quanto alle forze politiche, poi, durissima era stata la nota congiunta rilasciata dal commissario provinciale e dal neocapogruppo dell’Udc a Palazzo San Giorgio, Paolo Ferrara e Mario Cardia rispettivamente.
«La scelta di istituire la Ztl al centro storico nel bel mezzo dell’estate ha il sapore di una vendetta dell’amministrazione contro le famiglie, i residenti e le attività commerciali del centro storico. È difficile, infatti, comprenderne le ragioni sia amministrative che politiche.
Il tutto passa anche da una richiesta da fare in marca da bollo da 16€ (non dovuta in questi casi) da parte dei residenti, chiamati anche a dichiarare di essere in regola con il pagamento dei tributi locali.
Non è in discussione il dovere dei cittadini di corrispondere i giusti tributi, ma potrebbe benissimo accadere che molti cittadini rendano in buona fede questa dichiarazione, salvo poi apprendere in un momento successivo che non sia così, incorrendo quindi nel rischio di essere denunciati e subire un processo penale per false dichiarazioni. Quindi un residente non in regola con i tributi locali non può tornare a casa?».
Anzi: in quello che i centristi hanno sarcasticamente definito «una sorta di Durc comunale», per il tentativo d’attestare la regolarità del versamento del dovuto (in questo caso, i tributi locali alle casse di Palazzo San Giorgio), secondo Ferrara & C. avrebbe celato «un tentativo d’acquisire informazioni per vie traverse, sminuendo ancora una volta i lavoratori della società Hermes, evidentemente ritenuti incapaci di svolgere le loro mansioni» dopo la discutibile esclusione della società in house dal “Patto per Reggio”.
E l’Unione di centro aveva bollato salacemente l’adozione del provvedimento anche in quanto «non condiviso nemmeno con le associazioni di categoria dei commercianti e degli esercenti che vengono ulteriormente penalizzati in questo momento storico in cui invece l’amministrazione dovrebbe sostenere il tessuto economico e produttivo cittadino, già fortemente provato dalla pandemia», così come mai era stato oggetto d’esame e approfondimento nelle competenti Commissioni consiliari, «svilendo anche il ruolo dei consiglieri comunali che sono quotidianamente a contatto con le famiglie ed i cittadini». Dando luogo così a quello che è stato definito con ironia «un capolavoro politico, la Ztl nel pieno dell’estate».
In tutto questo, il tapis roulant appare ancora a mezzo servizio.
Era stato parzialmente riattivato il primo agosto scorso, così consentendo all’assessore comunale ai Lavori pubblici Rocco Albanese di “mantenere la parola”. Era però rimasto paralizzato il tratto più a valle – incidentalmente, anche quello largamente più frequentato – che collega la via Marina al corso Garibaldi.
Ed erano emersi dei problemi elettrici in base ai quali alcuni tratti del nastro trasportatore funzionavano in una sola direzione.
Questa mattina, il nostro check: a distanza di una settimana esatta, il cruciale tratto del tapis roulant corso Matteotti-corso Garibaldi resta off limits, mentre in alcuni tratti l’inservibilità dell’infrastruttura di mobilità urbana (“ovviamente” senza uno straccio di segnaletica che specifichi i motivi o fino a quando non si potrà utilizzare) è “certificata” dall’apposizione di un birillo (!) davanti al singolo pezzo di sistema ettometrico.
A proposito: in uno dei tratti in cui il tapis roulant ha ritrovata funzionalità “monodirezionale”, il senso di marcia è singolarmente invertito. Per cui, ad esempio, da via Aschenez verso via Torrione per ora non si può andare sul nastro; ma per andare da via Torrione a via Aschenez si utilizza la corsia “sbagliata”, quella di sinistra (guardando la parte alta della città).