REGGIO CALABRIA – Surrogati, durante lo snello Consiglio metropolitano svoltosi oggi
pomeriggio, i tre consiglieri sospesi ai sensi della “legge Severino”, dopo
la condanna a un anno di reclusione in prima istanza per abuso d’ufficio da
parte del Tribunale di Reggio Calabria. Si tratta di Nino Zimbalatti
(avvicendato da Peppe Sera), Peppe
Marino (sostituito da Giovanni Latella)
e Armando Neri (al suo posto, temporaneamente, Peppe Giordano).
Dieci i consiglieri presenti (ma diversi hanno preso parte ai lavori in remoto).
Peppe Sera – come già Latella in precedenza – ha espresso «sentimenti duplici: sono contento, orgoglioso d’essere in quest’Aula, ma d’altra parte nutro un sentimento di vicinanza, di solidarietà ai tre consiglieri che in questo momento non possono essere qui per aver subìto una sentenza di primo grado e allo stesso sindaco Giuseppe Falcomatà».
Peppe Giordano, già presidente del Consiglio provinciale, ha ricordato «con emozione d’essere stato impegnato per 5 anni in quest’Aula nell’Istituzione che ha precorso la Città metropolitana, la gloriosa Amministrazione provinciale». A seguire, la «solidarietà politica e umana ai consiglieri sospesi» e l’auspicio che «il Parlamento compia un atto di giustizia politica e anche di giustizia costituzionale, ristabilendo i basilari princìpi della Democrazia e delle sue regole».
A sua volta, anche il metrosindaco facente funzioni Carmelo Versace ha quindi espresso solidarietà al sindaco e ai tre consiglieri metropolitani sospesi: «Saranno le settimane future, i mesi che verranno a dimostrare la loro estraneità alla vicende contestate».
«Ritengo la “legge Severino” un obbrobrio giuridico, secondo me c’è una sospensione della democrazia» afferma il consigliere e vicesindaco di Motta San Giovanni Rocco Campolo, evidenziando di non aver cambiato idea anche rispetto a quanto affermato rispetto alla condanna e sospensione d’altri personaggi d’altri colori politici. Intervento nello stesso senso anche da parte del consigliere di Fdi Rudi Lizzi.
Nel giro di 20 minuti i primi 7 punti sono già stati licenziati, a voti unanimi e senza alcun dibattito. La stessa sorte seguiranno, in pratica, anche gli ulteriori 12 temi in trattazione.
In verità, trattazione è già un’espressione bonaria: dibattito praticamente sempre zero, passa tutto coralmente: anche le variazioni di bilancio. E perfino la revisione delle società partecipate dalla MetroCity reggina.
Unica eccezione, un paio
di debiti fuori bilancio sul cui riconoscimento da parte dell’Ente si registra l’astensione di Michele Conia.
Solo dopo una stucchevole sequenza di mere alzate di mani s’è registrato il primo intervento. O meglio, la relazione – operata dal consigliere delegato alla Cultura Filippo Quartuccio – rispetto all’intervento manutentivo e di riqualificazione del Parco archeologico dei Tauriani e del complesso di San Fantino, a Palmi. E Quartuccio ha rimarcato le notevoli potenzialità dell’area, ma pure come burocrazia e tempi delle attività vengano abbattuti grazie a quello che è un team d’Istituzioni diverse. Proprio questo sancisce la convenzione, che è poi il secondo documento affine che viene licenziato.
Anche qui non è mancato il “sì” all’unanimità. Col voto, in remoto, anche di Peppe Ranuccio, che da “mero” sindaco di Palmi firmò anche la prima convenzione.
E questo, chiarisce “preventivamente” il direttore generale Umberto Nucara, perché la stessa carica di consigliere metropolitano prevede pure l’espletamento del mandato da sindaco, per cui non c’è niente di strano.
Sul diciannovesimo e ultimo punto, ovvero la concessione e gestione in uso della palestra palmese “Mimmo Surace”, Conia – che s’era astenuto su ottavo e nono punto in esame – è interessato perché anche Cinquefrondi si predispone ad azioni amministrative affini.
E giusto il sindaco Ranuccio chiarisce, in modo sintetico, che si tratterà di una concessione a titolo oneroso per 6 anni, con la parallela esecuzione di una serie d’opere di miglioria ad opera della MetroCity nel corso di 4 mesi che vedranno la sospensione della convenzione, come puntualizzato dalla dirigente Giuseppina Attanasio.
In chiusura, è nuovamente Quartuccio a prendere la parola: «Fra noi pochissime sono le reali divergenze, tra consiglieri non guardiamo alle appartenenze partitiche – mette in luce nell’augurare buon lavoro ai tre “nuovi arrivati” –. Siete entrati in un Ente nel quale c’è un clima davvero molto sereno e certamente assai meno burrascoso rispetto a quello che si respira nel pur vicinissimo Comune di Reggio Calabria».