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Reggio, nuovo Piano spiaggia tra chiringuitos, contrasto all’erosione e ormeggi d’uso sociale

da sx: Cama, Falcomatà e Malara

Esposta in conferenza stampa a Palazzo San Giorgio la valenza della Variante generale al Piano comunale spiagge (Pcs) approvata sabato scorso dopo una vera “maratona” di un interminabile Consiglio comunale.
A incontrare i cronisti il sindaco Giuseppe Falcomatà, l’assessore comunale all’Urbanistica Mariangela Cama e – quanto all’articolata relazione tecnica – il progettista, architetto Paolo Malara.

Il progettista Paolo Malara descrive il “futuro” dei tre àmbiti descritti dal Piano spiaggia

Non un punto d’arrivo, ma di partenza

Il progettista del Piano spiaggia Paolo Malara

«Siamo solo all’inizio: è proprio dopo il Piano spiaggia che inizia l’attività “vera” di pianificazione – ha esposto Malara –. Noi abbiamo raccolto in modo puntuale le indicazioni di residenti e associazioni riguardo alle criticità e al possibile futuro delle singole aree interessate. La prima fase è stata quella di scattare una fotografia “vera”, con numerose gravi criticità da superare, cosa che sicuramente sarà nelle linee d’azione del Comune di Reggio Calabria e della stessa Città metropolitana. Parliamo di 31 km di costa che ho girato in lungo e in largo almeno due volte, nel periodo estivo».

I “nei” attuali

«Il primo punto critico – ha proseguito l’architetto Paolo Malara – riguarda l’erosione costiera. Ci sono svariati punti che hanno bisogno d’interventi importanti: non solo “di difesa”, ma di progettazione costiera, in particolare la zona di Bocale. Del resto, negli ultimi 10 anni abbiamo il 13% dell’area demaniale che è andata persa, in particolare nella zona di Bocale. Poi, in verità, c’è un tema che riguarda anche il tipo delle opere di difesa: spesso s’interviene a difesa dell’abitato, interventi che spostano il problema sempre un po’ più in là… e man mano, siamo arrivati al punto che la MetroCity dovrà sicuramente effettuare una progettazione complessiva, più generale, che riguardi l’intera costa. Esiste poi un problema di salubrità delle acque: abbiamo anche “mappato” tutti gli scarichi a mare, abbiamo anche visto che ci sono dei punti in cui non vengono effettuati i rilievi per via di una vecchia delibera della Regione e stiamo propiziando le opportune modifiche».

Ancòra, «in molti punti di Reggio Calabria è difficile l’accesso a mare: Archi e San Gregorio, per esempio, hanno bisogno di un progetto specifico – mette in chiaro il progettista del Pcs -, che noi abbiamo individuato. Ma ci sono pure molti punti ostruiti da costruzioni improprie e occupazioni senza titolo: e anche qui, so che c’è già un dialogo interistituzionale per restituire la spiaggia alla pubblica utilità. In più, sulle 76 aree che dovevano esser date in concessione secondo il Pcs vigente, non ne sono state affidate 43, pari al 56% del totale».

Aree da valorizzare

L’assessore all’Urbanistica Mariangela Cama

Non mancano aree da valorizzare in maniera specifica, sul versante anche paesaggistico dello Stretto. «A Gallico, per esempio, c’è un Sito d’interesse comunitario, un Sic davvero importante che abbiamo immaginato di valorizzare con l’apporto della Città metropolitana e delle associazioni, che non vieti la balneazione ma la includa in un progetto più complessivo imperniata sull’ “educazione”, fatto di valorizzazione, informazione, conoscenza degli habitat tutelati. Così come anche l’area di Catona va sicuramente tutelata e valorizzata».

Qualità dell’acqua & accessi

A proposito della qualità dell’acqua, «la situazione è molto eterogenea – evidenzia Malara –: ci sono tratti di costa in cui l’acqua è di qualità eccellente e aree dove si deve sicuramente intervenire».
Quanto agli accessi al mare, sovente difficoltosi e in certi casi addirittura impossibili, «c’è il problema della cortina edilizia, dei tratti di strada ferrata ma anche degli alvei dei torrenti, che come per altre situazioni oggi incarnano criticità ma anche elementi di una futura progettualità importante». Individuate e mappate tutte le località in cui l’accesso al mare è impedito da edifici e occupazioni senza titolo.

Gli àmbiti del Pcs

Sono tre i diversi àmbiti individuati dal “nuovo” Piano spiaggia: i Borghi marinari (Gallico e Catona in particolare) , il Watefront (che concerne chiaramente la parte centrale della fascia costiera) e le “spiagge del vento” (Punta Pellaro e Bocale).

«Il Waterfront è molto importante: abbiamo immaginato questa parte di città – chiosa il progettista – come un’area urbana “al servizio” del litorale, Reggio è una delle poche città italiane a poter vantare di questo grande punto di forza. In più abbiamo immaginato un progetto molto importante che riguarda il wellness che coinvolgerà le associazioni sportive, i privati le Istituzioni, con la possibilità di munire tutto il litorale dal Lido comunale fino al Parco Lineare Sud di strutture sportive libere, accessibili a tutti, in linea con le nuove tendenze che vedono ormai le spiagge e i lidi luoghi d’aggregazione dove si sta insieme e si pratica lo sport. Sul versante meridionale, invece, incontriamo maggiori criticità ma anche grandi potenzialità: abbiamo dunque immaginato un’area che, per un verso, si specializza negli sport del vento, dando al contempo una soluzione alla questione dell’erosione dando la possibilità di realizzare 15 chiringuitos, che in quell’area potranno avere anche delle piattaforme a mare che consentiranno la balneazione, determinando la creazione di tanti posti di lavoro e simultaneamente offrendo un servizio alla balneazione molto semplice ma molto apprezzabile».

Diportistica & C.

In tutte le aree sono previste punti-boa e ormeggi per la diportistica. Previsti, in particolare, due punti cruciali: «Un’area fondamentale da 200 posti-barca sarà realizzata all’altezza del Tempietto, con tanto di collegamento alla Stazione centrale, attraverso il quale di fatto Reggio precostituirà tutte le condizioni per un grande sviluppo della zona costiera – è la visione dell’architetto Malara -: balneazione di qualità, area-benessere, collegamento con piattaforme di mobilità come il tracciato ferroviario».
L’altro punto per i diportisti, aggiunge Malara, «sarà Pentimele, con l’aggiunta di un’ampia area retrostante dedicata alla cantieristica». Non mancheranno, per esempio a Bocale, delle piattaforme galleggianti per garantire la balneazione.
A Catona da un lato e a Calamizzi dall’altro («addirittura all’interno dell’area demaniale») esistono peraltro binari ferroviari: anche qui ci sono pure delle significative opportunità all’orizzonte, ad esempio in termini di parcheggi al servizio dell’area litoranea demaniale.

Imbarcazioni: stazionamento e scopo sociale

Quanto poi alle imbarcazioni, in tutte le aree costiere sono previsti dei punti per lo stazionamento delle imbarcazioni, anche per evitare il diffuso fenomeno dell’ “ormeggio libero”, peraltro distinguendo tra semplici residenti e pescatori professionisti. «Ma la novità più importante – mette in rilievo Malara – attiene al fatto che l’Amministrazione comunale si accollerà l’onere d’attrezzare tre aree per lo stazionamento d’imbarcazioni di fasce sociali disagiate “a scopo sociale” con una serie di criteri che saranno poi sancite da un regolamento per assegnare a persone economicamente svantaggiate del luogo posti-barca e gavitelli per l’ormeggio» nel campo-boe antistante. Tutte le barche saranno numerate: sarà un modo non solo per evitare il problema dell’ “ormeggio libero” ma anche per trovare una soluzione concomitante, ancorché parziale.
«Sia dal punto di vista della nautica, sia dal punto di vista della balneazione Reggio Calabria potrà dire d’essere una città veramente all’avanguardia», commenta Paolo Malara il complesso delle previsioni del “nuovo” Piano spiaggia.