REGGIO CALABRIA – Il Tribunale di Reggio Calabria, in composizione collegiale, in accoglimento dell’articolata istanza difensiva presentata dagli avvocati Francesco Albanese e Giuseppe Marino nell’interesse del proprio assistito, N.C., dirigente in quiescenza dell’ASP di Reggio Calabria, ha disposto la sostituzione della misura cautelare degli arresti domiciliari con quella meno afflittiva dell’obbligo di presentazione presso la Stazione dei Carabinieri territorialmente competente, per tre volte la settimana.
Il provvedimento trova congrua motivazione nel sopravvenuto affievolimento delle esigenze cautelari sia in ordine al rischio di inquinamento probatorio (considerato lo stato in cui si trova l’istruttoria dibattimentale), sia in ordine all’ipotetico pericolo di fuga (considerato che l’imputato aveva perfettamente rispettato le prescrizioni impostegli durante alcune precedenti autorizzazioni concesse per motivi di salute).
Il Tribunale, quindi, attraverso una prognosi positiva in ordine all’esercizio di forme di auto-sorveglianza ed in applicazione dei principi di proporzionalità ed adeguatezza della misura cautelare, ha disposto la revoca degli arresti domiciliari ed imposto quella dell’obbligo di presentazione alla P.G.
N.C. era stato tratto in arresto nell’agosto del 2021 in forza di gravi accuse di corruzione, turbata libertà degli incanti con l’aggravante dalla finalità mafiosa, nell’ambito della più vasta operazione della Guardia di Finanza “Inter Nos”, che vede coinvolti dirigenti e funzionari dell’Asp di Reggio Calabria, nonché alcune cooperative che in passato avevano gestito il servizio di pulizia nell’ASP di Reggio Calabria.
Il Tribunale del Riesame nel dicembre del 2021, in sede di gravame, aveva sostituito la misura della custodia cautelare in carcere con quella degli arresti domiciliari, oggi modificata con quella dell’obbligo di presentazione presso la stazione di P.G. .