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Reggio, operazione “Magnifica”: 52 gli indagati, c’è anche l’ex presidente dell’Ente Parco

REGGIO CALABRIA – Le dimensioni dell’operazione “Magnifica” della Procura di Reggio Calabria, posta in essere dai finanzieri del Comando provinciale, vanno ben oltre il (relativamente) esiguo numero dei soggetti destinatari d’interdittiva, fra i quali s’annoverano comunque il rettore, il pro-rettore vicario e altri docenti con ruoli rilevantissimi all’Università “Mediterranea”.
Gli indagati – complessivamente – ammontano a 52, al di là delle misure cautelari applicate.

I nomi

Non mancano, anche in questo caso, nomi che rispetto all’Ateneo reggino – e più in genere alla comunità – appaiono significativi, per un verso o per l’altro.

Rita Elvira Adamo, dottoressa di ricerca al Darte (il dipartimento Architettura e territorio della “Mediterranea”), figlia dei politici Nicola Adamo ed Enza Bruno Bossio.

Nicola Arcadi è il primario di Radiologia diagnostica al Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria.

Giuseppe Bombino è l’ex presidente dell’Ente Parco nazionale d’Aspromonte, in questo caso siamo però su altro versante politico (fu nominato dall’allora Governatore del centrodestra Peppe Scopelliti, del quale è da tempo amico personale).

Tra gli indagati altri due prorettori

Claudio De Capua e Francesco Carlo Morabito sono (insieme allo stesso vicario Pasquale Catanoso, già nell’elenco dei destinatari delle misure interdittive) “veterani” dell’Ateneo reggino e fra i più significativi prorettori indicati dal rettore Santo Marcello Zimbone, il primo con delega al Trasferimento tecnologico e il secondo a Internazionalizzazione e Relazioni internazionali. Agostino Urso è il direttore del Laboratorio multimediale nel contesto del già citato dipartimento Darte.

Marina Tornatora, insieme a Ottavio Amaro – ex dg d’Ateneo, in passato candidato al Senato per il Partito democratico, che è fra i destinatari d’interdizione temporanea dai pubblici uffici -, è l’anima del laboratorio Landscape_inProgress, attivissimo in molte attività ed esposizioni anche extra-Ateneo. Difficile da dimenticare l’iconica Metamorphosis. Il progetto dei Beni Confiscati alle Mafie; ma per una singolare coincidenza proprio oggi, giovedì 21 aprile, la Tornatora – insieme ad Amaro e a Isidoro Pennisi – aveva in programma Ripensare l’altra città, rilevante seminario organizzato nel contesto dei cento anni dalla nascita di Pier Paolo Pasolini.
Giuseppe Zampogna, vicepresidente dell’Ordine dei medici di Reggio Calabria, è il primario del Pronto soccorso all’ospedale di Locri.

Territori differenti

Non mancano tra gli indagati dalla Procura di Reggio Calabria alcuni docenti espressione di territori differenti. Per esempio, il messinese Michele Trimarchi, docente ordinario supplente al Digies (il dipartimento di Giurisprudenza, Economia e Scienze umane).
Altro elemento peloritano, da lunghi anni “colonna” nell’area-Architettura dell’Ateneo reggino è Giuseppe Fera, fondatore e responsabile scientifico del Laboratorio di Progettazione comunitaria presso il Dastec (dipartimento di Arte, scienza e tecnica del costruire).

Romana, invece, è Laura Thermes, romana, già direttore proprio del Dastec, dal 1999 coordina il dottorato di Progettazione architettonica e urbana, di cui è stata istitutrice. Dal 2002 è responsabile scientifico dei Lida (i Laboratori internazionali d’architettura); è nota anche per il contributo professionale da architetto ma pure per le vicinanze che, negli anni scorsi, l’avrebbero voluta assessore regionale per il centrodestra. Così come romano è Gianfranco Neri, per anni apprezzato direttore del dipartimento Darte; e, su altro versante, Francesca Sabatini, già dottoranda in Economia della cultura.

Ha origini nel Barese – a Monopoli – Leonardo Schena, professore associato di Patologia vegetale al dipartimento di Agraria. Trevigiano di Conegliano Veneto è poi Philipp Fabbio; catanese di Pedara Giovanni Gulisano, primo direttore del Dipartimento di Agraria (lo stesso che “ha espresso” Zimbone); palermitane le origini di Gaetano Ginex.
Sempre siciliano – catanese – è Vincenzo Tamburino (area Agraria), già decano d’Ateneo e, nel relativamente remoto 2007, nominato prorettore vicario dall’allora rettore Massimo Giovannini.

Viceversa, Andrea Sciascia (a sua volta di Palermo), Giuseppe Pellitteri (agrigentino residente nel capoluogo siciliano) e Zaira Maria Dato (catanese) figurerebbero tra gli indagati quali componenti di una Commissione valutatrice che avrebbe visto svolgersi uno degli episodi-chiave contestati dalla Procura reggina.

Coinvolto un altro ex rettore

E nel lungo elenco degli indagati, oltre a Pasquale Catanoso, c’è pure un altro ex rettore.
Non della “Mediterranea”, però…, ma dell’Unibas, l’Università della Basilicata. Il riferimento, in questo caso, è alla docente universitaria cosentina Aurelia Sole.