REGGIO CALABRIA – Ma cosa sta facendo l’Università ‘Mediterranea’ oggi, dopo la ‘botta’ dell’operazione Magnifica? Intanto, si ritrova nell’inedita situazione d’avere rettore e prorettore vicario interdetti simultaneamente. Con una sostanziale vacatio, in termini di poteri e rappresentatività, che ha indotto l’Ateneo a formulare un quesito direttamente al Ministero dell’Università e della Ricerca retto da Maria Cristina Messa.
“Nel frattempo” nessuno parla (…figurarsi!), anche perché altri due prorettori sono comunque indagati e varie altri docenti di spicco dell’Ateneo, benché – in atto? – non indagati, nell’incartamento si dimostrano quantomai ‘sulla palla’ e informatissimi di quale fosse l’andazzo all’Università reggina.
Così, la responsabilità se l’è assunta l’ex direttore del Dipartimento di Agraria (peraltro, già dg del Dipartimento regionale Agricoltura col centrodestra) Giuseppe Zimbalatti, pur in atto figura d’alta amministrazione, nella qualità di direttore generale d’Ateneo. Perché a fronte di un ‘ciclone’ del genere, siamo onesti, qualcuno doveva pur dire qualcosa.
«Con riferimento alle notizie apparse nelle ultime ore sulla stampa relative all’Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, l’intera comunità accademica ripone piena fiducia nell’operato della Magistratura e delle forze dell’ordine che stanno conducendo le attività di indagine, alle quali sta fornendo e fornirà la massima collaborazione possibile. Le attività didattiche e scientifiche, ovviamente, proseguono regolarmente».