REGGIO CALABRIA – Operazione “Magnifica”, tutto sarebbe scaturito dal ricorso della messinese Clarastella Vicari Aversa.
Nel 2008, il decreto del Rettore dell’Università “Mediterranea” numero 452 del 23 dicembre di quell’anno rispetto ai due posti da «ricercatore universitario non confermato» (in totale erano 8, dei quali 6 cofinanziati dal Miur, due dei quali assegnati all’allora Facoltà d’Architettura dell’Ateneo reggino) tributò ad Antonello Russo, messinese anche lui, il posto attribuito al settore scientifico disciplinare Icar/14 – Composizione architettonica e urbana.
La Vicari Aversa però non lo accettò. Avrebbe voluto non necessariamente vincere, ecco; ma sicuramente almeno poter sostenere una competizione leale e dal verdetto equanime. Non ‘falsato’, come invece a suo avviso era stato quello prodotto della “Mediterranea”.
Ne nacque una battaglia processuale destinata a “fare scuola”.
Un ricorso alla sezione reggina del Tar calabrese, che nel 2009 le dà ragione. L’Ateneo reggino che rinnova parzialmente il concorso ingiustamente perduto dall’aspirante ricercatrice messinese, revocando gli atti «a partire dalla prova scritta in poi». La nuova sconfitta a favore di Antonello Russo (fra i 52 indagati odierni). Il nuovo ricorso contro il decreto rettorale del 2009 e la sentenza del primo dicembre 2010 con cui nuovamente i giudici amministrativi reggini danno ragione a Clarastella: prima il Tar, poi pure il Consiglio di Stato.
Le mille difficoltà per trovare i commissari e poi, nel giugno del 2013 – da un anno, è nuovo rettore Pasquale Catanoso –, la nuova Commissione che nuovamente incorona Russo. Il quale, pur non avendo mai vinto un regolare concorso, nel frattempo diventa professore associato.
Nel 2016, i magistrati della sezione reggina del Tar della Calabria nuovamente danno ragione a Clarastella Vicari Aversa con la sentenza numero 502 di quell’anno, che stigmatizza con chiarezza «omissioni, errori e lacune» che avevano prodotto un esito concorsuale sballato. E allora, via al giudizio d’ottemperanza che però nel 2017, a nove anni dalle iniziali prove di concorso – sembra un film! – viene a sua volta impugnato dalla “Mediterranea” davanti al Consiglio di Stato. E nuovamente il massimo organo di Giustizia amministrativa manda “a carte 48” i piani dell’Ateneo reggino.
Intanto, la Vicari Aversa non è ancora approdata a quel posto che – secondo lei, ma anche secondo un ormai nutritissimo drappello di giudici – le spetta di diritto a Reggio Calabria.
Anzi…
Rinnovata la Commissione come chiesto dopo il giudizio d’ottemperanza vinto, il posto è stato assegnato a Russo per l’ennesima volta, con decreto rettorale numero 83 del 26 febbraio 2019.
A firmare l’atto, il rettore Santo Marcello Zimbone (adesso destinatario dell’interdittiva dai pubblici uffici per 10 mesi), a controfirmarlo l’allora dg dell’Ateneo Ottavio Amaro (a sua volta tra i soggetti temporaneamente interdetti). A sancire questo “nuovo”-vecchissimo risultato, i componenti della Commissione Andrea Sciascia, Giuseppe Pellitteri e Zaira Maria Dato, tra i 52 indagati dell’inchiesta avviata ieri dalla Procura reggina.